Asili e mense, i debiti sono raddoppiati

Molti pagano solo dopo i solleciti di Equitalia. Giro di vite di alcuni sindaci: niente pranzo agli scolari se la famiglia non salda


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Nel giro di cinque anni i debiti degli altoatesini nei confronti dei Comuni sono lievitati di oltre 5 milioni di euro, passando dai 28,425 del 2010 ai 33,838 del 2015. Un trend preoccupante anche perché, oltre ai mancati introiti legati alle tasse sugli immobili (Imi e in precedenza Imu e Ici) in testa alla classifica ci sono le quote per asili e mense scolastiche che sono pressoché raddoppiate. I sindaci non possono ovviamente che confermare questi dati, ma ritengono che oltre alla crisi ad incidere sia anche un nuovo atteggiamento (poco incoraggiante) di diversi contribuenti, che fanno slittare le bollette fino a quando possono. Ovvero fino a quando i Comuni li minacciano di procedere con la riscossione coattiva con tanto di interessi di mora. E l'iter burocratico può allungarsi anche di parecchi mesi, il tempo necessario per racimolare alcune centinaia di euro. In testa alla classifica ci sono le tasse legate agli immobili che in cinque anni sono lievitate da poco più di dieci milioni agli attuali 13,74 milioni. Ma c'è anche chi non paga la tassa di soggiorno, con un buco di oltre un milione di euro nelle casse delle associazioni turistiche.

Tra le primissime voci ci sono anche le sanzioni delle polizie municipali, che sono quasi raddoppiate passando da poco meno di quattro milioni e mezzo a quasi 8 milioni di euro. Un atteggiamento un po' difficile da comprendere visto che se le contravvenzioni si pagano subito l'importo dovuto è anche sensibilmente ridotto. I dati più clamorosi, per certi versi, sono legati alle quote per asili e mense scolastiche, che sono più che raddoppiate. Per gli asili la somma dovuta nel 2010 era di 873 mila euro, mentre nel 2015 nelle casse dei Comuni mancavano 1,848 milioni. Per le mense scolastiche l'ammanco è salito da 333 mila a 562 mila euro. Ci sono Comuni in Bassa Atesina che inviano una notifica ai genitori via sms quando sta finendo il credito in banca per la mensa e se il conto non viene rimpinguato i bimbi non hanno titolo per consumare il pasto assieme ai compagni di classe. E questo giro di vite sembra aver dato i primi frutti. In crescita anche gli ammanchi per il doposcuola e l'assistenza ai bambini.

Di tutto rilievo anche gli importi non pagati per rifiuti (quasi due milioni e mezzo di euro), acqua potabile (572 mila euro) e acque nere (1,962 milioni). Diversi Comuni altoatesini, nella speranza di ridurre i rispettivi buchi, hanno preferito lasciare Equitalia per affidarsi ad Alto Adige riscossioni. «Qualche volta è meglio bussare porta a porta - spiega un sindaco che preferisce restare anonimo - che inviare lettere destinate il più spesso delle volte a finire nel cestino».

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