Asilo San Nicolò, il Comune non molla con la fondazione

L’idea è quella di realizzare sei classi di scuola materna Zazzaria: «Vogliamo tornare al confronto con Möseneder»


di Simone Facchini


MERANO. Il Comune non intende mollare l'idea di realizzare sei classi di scuola materna negli edifici in disuso della fondazione San Nicolò, fra via Verdi e via San Francesco.

Non solo: nell'operazione potrebbero saltare fuori anche gli spazi per la scuola italiana di musica da tempo nei pensieri dell'amministrazione. L'intenzione è emersa martedì sera nell'interpartitica del governo cittadino, smentendo le voci secondo le quali le trattative fra giunta e fondazione erano definitivamente naufragate.

«Nell'incontro fra i partner di maggioranza - spiega Nerio Zaccaria, assessore al patrimonio - si sono prese in considerazione diverse opportunità d'investimento nel settore scolastico e tra queste la volontà di tornare a sederci al tavolo con Giovanni Möseneder Frajria (il presidente della fondazione, ndr) per verificare se ci sono ancora dei margini per raggiungere un accordo. Questo perché pensiamo che quella zona, quei terreni e quelle strutture possano rispondere correttamente alle necessità di Merano di spazi scolastici ai quali affiancare un parco giochi».

Il tema «asili e scuole» è ultimamente al centro dell'agenda dell'amministrazione municipale. La crescita demografica, le nuove disposizioni della settimana breve che impongono l'aumento dei rientri pomeridiani e dunque la necessità di mettere a disposizione delle mense, non ultimo lo stato generale di alcuni edifici scolastici non più al passo coi tempi hanno, già dalla scorsa legislatura, originato un cambiamento di strategia del Comune.

«In particolare - continua Zaccaria - la strada scelta è quella di risparmiare affitti importanti, come quelli per la scuola Rosegger presso le Dame Inglesi e la Pascoli in via Vigneti che costano 230 mila euro l'anno complessivamente».

In questo solco si incanala la decisione di riaprire il confronto con la fondazione San Nicolò. Con la quale i giochi sembravano già fatti l'anno scorso, quando s'era pattuita una permuta alla pari la cui stima era stata ratificata dalla Provincia. Il Comune avrebbe ceduto due strutture di Sinigo, la scuola Giovanni XXIII e la succursale della Biblioteca civica (che troveranno spazio, una volta realizzata, nel nuovo polo scolastico della frazione), più una casetta a Maia Bassa. In cambio, avrebbe ricevuto spazi e locali oggi inutilizzati della San Nicolò in via Verdi.

Ma l'ingranaggio s'è bloccato quando la Provincia, nello specifico l'assessore alla sanità Martha Stocker, ha informato la fondazione dell'impossibilità di mettere a disposizione della San Nicolò i finanziamenti necessari per l'attività che la stessa aveva in mente di realizzare a Sinigo negli ambienti ottenuti dalla permuta.

La fondazione aveva progettato di allargare il proprio raggio d'azione dando vita a una comunità assistita per bambini autistici, ma l'appoggio della mano pubblica per il suo finanziamento è indispensabile. Venendo a mancare, sono cadute anche le condizioni dell'accordo col Comune. Ma ora la partita si riapre.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità