Assegni di cura, stop ai controlli a sorpresa 

Il contributo provinciale però diventa a tempo determinato: dopo tre anni si dovrà ripresentare la richiesta


di Davide Pasquali


BOLZANO. Una procedura terribilmente antipatica. Con i controllori provinciali che piombavano in casa delle persone non autosufficienti. Scandagliando la routine familiare, sociale, sanitaria eccetera del soggetto debole. Una procedura che assai spesso faceva sentire la persona non autosufficiente e/o i familiari come qualcuno che non aveva pienamente diritto o addirittura abusava del sostegno provinciale. In molti casi, non veniva concesso il passaggio alla classe superiore di aiuti. In altri, addirittura, capitava si venisse retrocessi: aiuti inferiori. Per fortuna non accadrà più. Stiamo parlando dell’assegno alla non autosufficienza, che ora però, come contropartita, diventerà a tempo determinato: solo tre anni.

Attualmente l’assegno di cura viene erogato a tempo indeterminato. Allo scopo di adeguare il livello di cura alle effettive necessità del malato vengono effettuati dei controlli senza preavviso. Si tratta di verifiche impegnative e costose, anche perché spesso le persone non vengono trovate a casa e gli interessati hanno in molte occasioni la sensazione di doversi giustificare. Nel corso della sua seduta di ieri la giunta provinciale altoatesina ha deciso di semplificare questa procedura. Quindi, a partire dal 1° gennaio 2018 l’assegno di cura verrà erogato per un periodo di tre anni. Tre mesi prima del termine, la persona interessata dovrà presentare una nuova domanda.

«Basiamo la nuova procedura sulla fiducia, e siamo convinti che, con questo sistema, l’assegno di cura andrà, in maniera più mirata, a favore delle persone non autosufficienti» afferma l’assessore provinciale alla sanità e al sociale Martha Stocker.

Vengono esclusi da questa scadenza triennale coloro che hanno avuto una certificazione da parte di una commissione medica riguardo ad un’invalidità irreversibile e anche coloro che al momento della scadenza triennale hanno superato gli ottantotto anni.

A queste categorie di persone l’assegno di cura verrà erogato senza limiti di tempo.

«In questo modo vogliamo risparmiare a queste persone ulteriori controlli, che rappresenterebbero un inutile fastidio. Questa nuova regolamentazione migliora la possibilità di programmazione per le persone assistite», aggiunge l’assessore Stocker.

I controlli non saranno comunque completamente aboliti e verranno adottati, laddove appaiano necessari, per la tutela della persona non autosufficiente o vi sia il sospetto di un utilizzo ingiustificato dell’assegno di cura.

La delibera approvata dalla giunta regolamenta anche la possibilità di un nuovo inquadramento del malato prima della scadenza triennale.

Più che in passato, questa ulteriore domanda deve essere motivata dalla conferma e dalla descrizione del medico riguardo ai considerevoli peggioramenti delle condizioni del paziente.

In questo modo si vuole evitare il numero particolarmente elevato delle domande che in passato non hanno portato ad un’effettiva modifica dell’inquadramento. Nel corso del 2016 ne sono state presentate oltre novecento.

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