Assicurazioni, basta sconti alle donne

Da venerdì arrivano i rincari per Rc auto, ramo vita, polizze infortuni e malattia. Alla guida penalizzate le giovani


di Davide Pasquali


BOLZANO. Per rispettare una sentenza della Corte di giustizia europea, da venerdì le compagnie assicurative non potranno più applicare premi differenziati per genere, ossia diversi fra maschi e femmine. Tradotto: le assicurazioni dovranno offrire tariffe unisex, uguali per uomini e donne. Anche in Alto Adige la novità comporterà svantaggi per le donne, in particolare riguardo alle polizze Rc auto, dove al momento pagavano meno dei colleghi maschi. Le più penalizzate in assoluto saranno le donne giovani, under 26. Ma rincari sono in arrivo anche per il ramo vita, le polizze infortuni e malattia eccetera. Non esistono dati globali, le filiali bolzanine delle compagnie assicuratrici sono alquanto restie a fornire tabelle ufficiali, anche perché si è in attesa degli attuari per il 2013, ma con ogni probabilità si andrà verso un riallineamento al rialzo. Ossia, tendenzialmente, non si applicheranno pure agli uomini gli sconti attualmente validi per le donne, quanto piuttosto si alzeranno i premi a queste ultime. E se il Ctcu parla di possibili rincari medi del 25%, qualche bolzanino si è visto proporre aumenti del 46%, da un giorno all’altro.

Tutto nasce da una direttiva del Consiglio europeo del 2004, che sancisce il principio di parità di trattamento fra donne e uomini nell’accesso ai beni e ai servizi; all’epoca la norma aveva comunque ammesso una serie di eccezioni, in particolare nel settore assicurativo, dove la discriminazione tariffaria tra i sessi era ammessa, purché basata su osservazioni statistiche documentate, e con esplicito divieto alle imprese di assicurazione operanti nel ramo malattia di applicare differenze di premio in relazione ai costi della gravidanza e della maternità. Da un ricorso sollevato da Test Achat, una agguerrita associazione di consumatori belga, è scaturita nel marzo 2011 una sentenza della Corte di giustizia europea, il Test Achat Ruling, il quale stabilisce che nell’accesso ai beni e servizi dei cittadini europei deve sussistere una sostanziale parità di trattamento fra uomini e donne, senza eccezioni di nessun tipo, neanche per i prodotti assicurativi.

Dunque, adesso le compagnie dovranno applicare (per i nuovi contratti) delle tariffe indifferenziate per sesso. A prima vista, per le donne sembrerebbe una ulteriore conquista. In realtà, nel mondo assicurativo le tariffe praticate si basano su criteri statistici, ed è un fatto oggettivo che la variabile sesso sia una fattore di selezione e valutazione preventiva dei rischi da parte dell’assicuratore. Le donne infatti, altoatesine comprese, vivono più a lungo degli uomini, hanno una condotta di guida che provoca meno sinistri e subiscono meno infortuni sul lavoro o nella vita privata. Da queste constatazioni, fino ad oggi era derivato un vantaggio per le donne, che di fatto si traduceva in un premio assicurativo da pagare più basso di quello degli uomini di pari età, con sconti che secondo studi di settore potevano arrivare fino al 30% per la Rc auto e addirittura fino al 50% per una copertura in caso di morte. Le tipologie di contratti ora interessate dai rialzi riguardano il ramo vita, le polizze infortuni e malattia, i contratti di Rc auto. Questi ultimi oggi rappresentano la polpa del cosiddetto portafoglio differenziato per sesso. Tradotto, sarà proprio nel ramo auto che si avvertiranno con maggiore pesantezza gli effetti economici della parificazione. Per ora saranno le donne ad avere la peggio, specie le giovani, neopatentate, che ora verranno parificate ai colleghi maschi, la cui condotta di guida è considerata in media assai più spregiudicata.

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