Avvistato e fotografato un orso sul Renon

Protagonista un bolzanino: «Era lontano trenta metri, non si è accorto di me» L’ufficio Caccia e pesca: «Segnalazione attendibile, mettiamo le fototrappole»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Un orso bruno è stato avvistato e fotografato nella giornata di ieri, col telefonino, da un escursionista bolzanino sull'altopiano del Renon. L'incontro ravvicinato è avvenuto verso le ore 9 del mattino sul sentiero numero 33, a quattro chilometri dal centro abitato di Collalbo, a 1.300 metri di quota e a due chilometri dall'ultimo maso esistente in zona. "Il plantigrado probabilmente non si è neanche accorto di me. Ho potuto fotografarlo tranquillamente da una distanza di circa trenta metri", ha raccontato il 55enne bolzanino ai carabinieri dopo il suo rientro in città. "L'orso ad un certo punto si è girato ed è tornato nel bosco che porta verso Barbiano". La segnalazione è ritenuta attendibile dall’ufficio provinciale caccia e pesca, il cui direttore, Luigi Spagnolli, ieri pomeriggio confermava: «La segnalazione è stata ritenuta attendibile dai miei collaboratori. Per questo motivo, sono già state predisposte in zona delle fototrappole, nella speranza di poter catturare altre immagini e avere un’ulteriore conferma». La segnalazione, oltre che per i particolari forniti dall’escursionista bolzanino, è ritenuta fondata anche perché «sappiamo da tempo della presenza di un orso nella zona dell’Oltradige. Per un plantigrado è sufficiente una notte per passare da quella zona al Renon. Certo, ci sono da attraversare delle strade, ma in termini di distanza è un percorso notturno assolutamente fattibile». Non è detto, però, che si riuscirà a catturare altre immagini, dato che gli orsi, come ricorda Spagnolli, «fanno ciò che gli pare, non certo ciò che ci aspettiamo noi». È infatti assolutamente usuale che un orso si rechi in una certa zona soltanto per uno o per pochi giorni, per poi tornare dov’era o andarsene altrove. «Ricordiamoci che tutti i plantigradi avvistati in Alto Adige provengono dalle Dolomiti di Brenta, in Trentino». Non certo dietro l’angolo. E non è nemmeno la prima volta che se ne avvistano sul Renon o se ne scoprono in zona le tracce di passaggio. L’avvistamento di un orso, ricorda la Provincia, è un’occasione rara e fortunosa, e se l’animale si trova a debita distanza, quest’evento va goduto in tranquillità. Non vi è alcun pericolo. L'osservatore non deve lasciare la sua posizione o tentare di avvicinarsi all’animale per fotografarlo. Lo stesso vale anche per l’osservazione di giovani orsi. Le madri hanno un forte istinto di protezione e generalmente non sono molto distanti dai loro cuccioli. Gli orsi attaccano solo quando si sentono minacciati. Alcuni orsi assumono un comportamento aggressivo di giorno, e quest’atteggiamento ha solo uno scopo intimidatorio e di mettere in fuga la persona. Questi cosiddetti finti attacchi avvengono senza alcun contatto fisico tra l’animale e l’uomo.













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