Bambino vola dalla giostra: grave 

L’incidente al Talvera. Bimbo di 9 anni si schianta contro una panchina: frattura scomposta del femore, operato d’urgenza: 4 mesi di prognosi I genitori sporgono denuncia in questura: «Non ci sono le condizioni di sicurezza. Il Comune intervenga, simili incidenti non devono più capitare»


Davide Pasquali


Bolzano. «Siamo stati fortunati. Pochi centimetri e nostro figlio avrebbe potuto sbattere il capo o la colonna vertebrale e allora sarebbe stata una tragedia. La frattura scomposta del femore è un cosa terribile, ma sarebbe potuta andare molto peggio. Per questo, perché il Comune corra ai ripari e non capiti di peggio a qualche altro bimbo, abbiamo deciso di sporgere denuncia». A parlare, pacato ma pure estremamente determinato, è il padre di un bimbo di nove anni. Volato da una giostra al Talvera, si è schiantato contro una panchina posta in posizione infelice: ambulanza, medico del 112, operato d’urgenza nella notte, due chiodi nella gamba. Ora al San Maurizio gira in sedia a rotelle, prognosi di quattro mesi.

Sono le 19 di venerdì. Siamo sulle passeggiate del Talvera, sinistra orografica, fra lo skatepark e il piazzale delle feste, proprio sotto al bar. C’è una giostra a forma di T. Un palo verticale al centro, sopra un altro palo, perpendicolare, girevole, dal quale scendono due funi cui sono ancorati due sedili rotondi tipo skilift. Vorticano, i bimbi. A terra, sotto la giostra, un tappeto di gomma antitrauma. Ma non basta, quando la velocità tangenziale raggiunge valori elevati. I bimbi volano fuori dal tappeto.

«Ero al parco con mia moglie e i miei due figli, di 9 e 13 anni», racconta il padre, uno stimato professionista bolzanino del settore assicurativo, che qui non viene citato per tutelare il minore coinvolto nel brutto episodio. Una bambina è già sulla giostra. Il bimbo di 9 anni si avvicina, sale e comincia a vorticare. Veloce, ma i genitori sono vicini e monitorano. «Non ho neanche fatto in tempo ad accorgermi che la velocità stesse diventando elevata - racconta il padre - che era già troppo tardi».

Il figlio ha perso l’appiglio e i genitori l’hanno visto schizzare a lato. Probabilmente sarebbe finita con una bella botta e basta, se fosse caduto sull’erba. E invece, si è schiantato contro una delle due panchine di legno, fissate al terreno, troppo vicine alla giostra. Mamma e papà sono subito accorsi. La gamba era posizionata innaturalmente e subito si è compresa la gravità della situazione. Per fortuna, sul posto c’era una dottoressa, che ha prestato i primi soccorsi. Nel mentre il padre ha chiamato il 112. Sul posto è giunta un’autoambulanza della Croce bianca, ma i paramedici in questo caso non bastavano. E così si è allertato il medico d’urgenza. Arrivato al Talvera, ha dovuto sedare il bimbo, perché il dolore era insopportabile. Dopodiché, lo si è trasferito al San Maurizio per le cure del caso. Ricoverato nel reparto di ortopedia, è stato sottoposto a un delicato intervento d’urgenza nel corso della notte. «Problemi ai vasi, due chiodi nella gamba», precisa il padre. «I medici mi hanno preannunciato che la prognosi e la guarigione saranno di circa quattro mesi». Ora il bambino è ricoverato al San Maurizio. «Sta meglio, ma è sulla sedia a rotelle». Si godrà ben poco le ultime settimane di scuola e le agognate vacanze estive.

Stabilizzato il bimbo e passato lo spavento, lunedì mattina, su consiglio del legale di famiglia, l’avvocato Stefano Fassa, il padre ha sporto denuncia in questura contro ignoti. Per «lesioni e/o altri reati che l’autorità giudiziaria ravviserà». Si costituirà parte civile. Ma, oltre alla punizione di eventuali responsabili e al dovuto risarcimento danni, a muovere il padre è stata un’altra motivazione. «Ci siamo spaventati. E se mio figlio, per pochi centimetri, avesse battuto la testa, o la schiena?» Non si chiede tanto il coinvolgimento di qualche responsabile. «Con questa nostra denuncia vorremmo sollecitare soprattutto il Comune a correre a ripari. Quelle panchine sono troppo vicine alla giostra». Lo ha detto anche il medico d’urgenza corso sul posto. «Una follia», l’ha definita. E a detta della gestrice del bar sulla passeggiata lì accanto, non sarebbe il primo incidente accaduto su quella giostra. Con l’avvocato di famiglia si è ragionato: «Se avessimo chiamato il municipio, magari ci avrebbero risposto che era tutto a norma. Ma volevamo evitare altri incidenti, magari più gravi». E allora, si è optato per la denuncia.













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