bolzano

Banche, è la Bolzano delle filiali che chiudono

Si dismettono gli sportelli per razionalizzare i costi e sfruttare le economie di scala


Davide Pasquali


BOLZANO. Rispetto al resto dei paesi dell’Ue, in Italia sono in attività troppi istituti bancari. L’unica per sopravvivere sarà accorparsi sempre più, per sfruttare al meglio le economie di scala. Per attrarre investitori si deve razionalizzare, tagliando costi e personale, allo scopo di accrescere la redditività, oggi scarsetta anzichenò, visti i margini, risicatissimi, permessi dagli attuali tassi di interesse. Insomma, sempre più operazioni dirottate sul conveniente online, meno spese fisse per personale agli sportelli, affitti e costi di gestione immobiliare. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: nonostante siamo ancora al top in Italia per livelli di risparmio - un altoatesino su due riesce ancora a mettere via qualcosina - a causa della crisi chiudono sempre più filiali. In ottica bancaria, più si razionalizza più aumenta la possibilità di salvarsi, ma la moria di sportelli, a Bolzano, fa una certa impressione.

Le filiali bancarie chiuse in città

Chiediamo venia fin da ora, perché di certo ne avremo dimenticato qualcuno. Ma è utile un elenco ragionato.

A Casanova non si sono aperte filiali, mentre a Firmian, dove il quartiere e la richiesta di mutui casa non sono mai decollati come ci si attendeva, se ne sono chiuse due: Volksbank e Raiffeisen. Una è stata messa in affitto, l’altra è diventata uno shop dei cinesi, che si sono accaparrati anche il contiguo circolo ex Masetti.

Sparite due filiali anche lungo l’asse di viale Druso: Rurale all’angolo con via Positano («zu verkaufen») e Btb all’angolo con via Rovigo: insegne oscurate.

In centro hanno chiuso i battenti: la Btb all'angolo tra via Cappuccini e via Marconi, oggi inglobata nel centro Trevi; la Popolare di Sondrio in via Alto Adige, oggi shop dell’Enel; la Banca commerciale italiana poi Intesa al palazzo Menz di via Mostra, oggi showroom della Kaufhaus di Benko; la Banca Sella Nord Est sotto i porticati di via Da Vinci, oggi boutique di Trussardi; la Carisparmio all’angolo con via Da Vinci, che è rimasta di proprietà dell’istituto bancario, ma è diventata un’Academy, ossia un centro congressi.

Lungo l’asse via Roma-corso Italia non esistono più la Btb in piazza Ex Fiera («negozio di 102 metri quadri da locare») e la Bnl Bnp Paribas a Cristo Re (cartello dell’agenzia immobiliare Fusina).

In via Milano-angolo via Bassano del Grappa, al posto degli sportelli c’è la nuova farmacia Salus. In via Duca d’Aosta due banche a dieci metri di distanza, con proprietà divenuta unica, erano troppe: la banca Sella Nord Est ha lasciato, resta solo la Sparkasse.

In via Fago-angolo via Defregger la Btb ha chiuso e sulle vetrine campeggia, a caratteri cubitali, un «Affittasi, mq 148 + 76».

Sempre a Gries non esiste più l’Ugf banca o Unipol che dir si voglia. Fuori sta scritto: affittiamo, wir vermieten. In zona, in via Buozzi davanti alla nuova fiera, vetrine oscurate per la ex Unicredit.

Intanto, nelle filiali di una banca sudtirolese c’è affisso un cartello: bail-in, la nuova normativa Ue per la gestione delle crisi bancarie, non è motivo di preoccupazione per i nostri clienti. I bolzanini ci conoscono da generazioni come banca affidabile e solida, che ispira fiducia.













Altre notizie

Attualità