Bar, aperture no stop Tra i gestori prevale il partito dei contrari

Preoccupa soprattutto la ricaduta in costi dell’orario lungo Si teme di dover aumentare il personale e quindi le spese


di Ezio Danieli


MERANO. Gli orari "liberalizzati" dei bar non sono stati accolti con troppa soddisfazione dai gestori dei locali pubblici meranesi. La possibilità di tenere aperto anche oltre l'una di notte viene vista con un certo scetticismo. Ma non mancano le prese di posizione del favorevoli alla liberalizzazione tanto che il provvedimento - inserito nel famoso decreto "Salva Italia" del governo Monti - viene considerato anche come un toccasana per cercare di "svegliare" una città come Merano che "dorme" un po' troppo. Fra chi è perplesso c'è Roberta Prantl che gestisce il Piccolo Bar nella parte alta di Corso Libertà:«La liberalizzazione degli orari va bene in una città di dimensioni più grandi della nostra dove, anche alla sera, c'è movimento. Credo che in riva al Passirio il prolungamento dell'orario sia inutile e richiederebbe un aumento del personale». Attualmente sono quattro le giornate dell'anno in cui sono ammesse delle deroghe oltre l'una di notte: sono il martedì ed il giovedì grassi in pieno Carnevale, il 14 di agosto e la serata di Capodanno. «Non credo che Merano la si possa svegliare prolungando l'orario di apertura dei bar fino alle prime ore del mattino».

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Cristina Bordani che gestisce il bar's Platzl dietro il teatro Puccini: «I locali oramai sono abituati agli orari che sono in vigore da tempo. Liberalizzarli non avrebbe senso, almeno a mio parere. Troppi i problemi da risolvere per noi gestori, a cominciare da un inevitabile aumento del personale». Gli orari "liberi" sono stati considerati come una sorta di aiuto a superare il momento di crisi. «La crisi c'è - continua Cristina Bordani - ma questo provvedimento non aiuta certo a combatterla, soprattutto in una città tutto sommato piccola come la nostra». Si potrebbero promuovere, per esempio, dei concerti?

«Ne ho organizzati quattro - continua la Bordani - nel corso dell'estate ma mi sono arrivate diverse lamentele per la musica. In riva al Passirio la gente, sia locale che ospite, dopo una certa ora vuol solo dormire».

Anche Stefan Pföstl del Caffè Forum di via Leonardo da Vinci sostiene che "La liberalizzazione degli orari è tempo perso, soprattutto a Merano. In una città piccola come la nostra, non ha senso tenere aperto dopo le una. E poi non dimentichiamo l'impegno di chi deve lavorare. Già ora i turni di servizio sono pesanti. E poi quanta gente in più si recherebbe al bar dopo l'una di notte?». Esprime soddisfazione Massimo Bonfiglio del Milchbar in corso Libertà: «Non vedevo l'ora: la liberalizzazione degli orari è importante visto che l'apertura fino all'una di notte mi costringe a cacciare i clienti. Fra l'altro ho ricevuto anche un paio di multe per avere tenuto aperto soltanto una decina di minuti in più del previsto. Non ci saranno problemi per allungare l'orario di apertura fino alle 2 o 3 di notte: chi ha voglia di stare all'aria aperta non potrà che essere soddisfatto del provvedimento. Per la gestione nessuna difficoltà. E poi la liberalizzazione degli orari può diventare un contributo positivo anche per affrontare il periodo di crisi che ci sta attanagliando da parecchio tempo. Il provvedimento è dunque bene accetto da parte mia. Sono pronto ad applicarlo».

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