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«Basta violenza», il grido della marea rossa di Bolzano

Clignon (Gea): «In questi giorni il doppio delle chiamate. La morte di Giulia Cecchettin ha convinto molte vittime a farsi avanti. Adesso però non lasciamole sole: servono più alloggi e servizi»



BOLZANO. Mille volte «no» agli abusi, le minacce, le botte, fino ad arrivare al femminicidio. Una marea rossa ha sfilato ieri a Bolzano per la decima edizione della corsa contro la violenza sulle donne. È l’evento che il Comune organizza a ridosso della giornata internazionale, celebrata sabato, insieme alla rete delle associazioni che operano su prevenzione e soccorso alle vittime di violenza, Uisp, Gruppo sportivo della Polizia di Stato e la Fondazione Museion, con il giornale Alto Adige come media partner.

«Abbiamo avuto oltre mille iscrizioni, più dell’anno scorso. Terminate le magliette, abbiamo dovuto distribuire quelle dell’anno scorso», raccontano gli organizzatori (Stefano Santoro per il Comune). Su quelle t-shirt rosse, il colore simbolo, c’è il disegno di un cuore e la scritta in inglese «Ognuno ha un cuore, ma non tutti sanno come usarlo». Perché violenza, possesso e controllo non sono amore. Lo sanno le 33 donne uccise in Alto Adige dal 1982: testimoni silenziose ieri al Museion, luogo di partenza e premiazione della corsa. I cartelli con il loro nome sono stati allineati ai piedi del palco.

L’ultima vittima, in agosto, è stata Celine Frei Matzohl, la ventenne di Silandro uccisa a coltellate dall’ex fidanzato. Come Giulia Cecchettin, morta a 22 anni, che ieri era nei pensieri di tutte e di tutti. La sua morte brutale ha fatto scattare qualcosa. Migliaia di persone in piazza in tutta Italia, come mai prima. Perché tutte le donne hanno pensato «potrebbe succedere anche a me». Ecco allora che ieri in 380 si sono iscritti alla corsa competitiva da cinque chilometri (un centinaio in più rispetto all’anno scorso), mentre oltre 600 hanno voluto semplicemente esserci, partecipando alla camminata da 3 chilometri. Accanto a molte ragazze e ragazzi, persone di tutte le età, le mamme, i padri, e le nonne, come la ottantenne orgogliosa «non mi sono persa una marcia contro la violenza». A dare il via, il sindaco Renzo Caramaschi, con l’assessora Chiara Rabini.

La rete di soccorso

«C’è una scossa nella società, è evidente», racconta Beatrix von Pretz, presidente dell’associazione «Haus der geschützten Wohnungen» (Casa degli alloggi protetti), che ricorda il diritto di tutti e di tutte ad essere liberi. Alle donne in situazione di abuso dice «non siete sole». L’associazione ieri ha distribuito come gadget un piccolo allarme portatile, simile a un apriporta, da fare suonare in caso di pericolo. «E poi ricordate sempre la parola in codice Erika (da usare all’ospedale o nelle chiamate alle forze dell’ordine) e il segno della mano che mostra quattro dita e si chiude in pugno», quando si vuole chiedere aiuto.

Tante chiamate dopo Giulia

Giulia Cecchettin era una normale laureanda, come l’ex fidanzato Filippo Turetta, con normalissime famiglie nella provincia veneta. Appunto «se è successo a lei...». Dopo l’omicidio le chiamate alla Gea sono raddoppiate rispetto alla media. Aumentano le donne che chiedono aiuto. «L’omicidio di Giulia ha fatto aumentare la consapevolezza del rischio in donne che vivono situazioni di violenza o minaccia», racconta la presidente Christine Clignon. A tutte la Gea offre un percorso che va dal centro di ascolto all’assistenza legale fino al ricovero in un alloggio protetto. Nel 2023 la Gea ha avuto 285 accessi, più 20% rispetto al 2022. Più 50% rispetto a dieci anni fa. «Perché c’è più coraggio a denunciare», ha detto Christine Clignon dal palco con un appello alle istituzioni, «Non dobbiamo lasciarle sole: i servizi vanno rafforzati». Ci sono solo 38 posti nelle case protette con oltre 95 richieste di accoglienza.

Le forze dell’ordine

Come sempre la corsa è dedicata alla memoria dell’ispettore di polizia Mario Morgavi, che fu molto impegnato nel lavoro di contrasto alla violenza sulle donne. Il questore Andrea Valentino rivendica: «Le forze dell’ordine hanno fatto passi da gigante nella formazione del personale maschile e femminile per intercettare le esigenze delle donne che decidono di chiedere aiuto». E ricorda che prima di una denuncia, può scattare il provvedimento dell’ammonimento del questore, che accende i riflettori su episodi di minacce e atti persecutori.

I vincitori

Tutti gli organizzatori sul palco per premiare i vincitori, che hanno ricevuto, tra l’altro un abbonamento di tre mesi al nostro giornale. Categoria Senior donne: Sara Eisath, Elektra Bonvecchio, Lina Wallisch.

Categoria Senior uomini: Gianmarco Bazzoni, Juri Trentin, Alex De Carli.

Under 18 donne Sylvia Bachmann, uomini Max De Carli. Under 14 donne Chiara Martinolli, uomini Matthias Lantschner. FR.G.

 













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