Bbt in Bassa Atesina, Puc modificati d’ufficio

Oggi l’assessore Theiner porterà la delibera in giunta provinciale Riguarda Laives, Bronzolo, Nova Ponente, Aldino, Ora, Montagna, Egna, Salorno


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Nonostante le comprensibili resistenze di un paio di Comuni della Bassa Atesina oggi la giunta provinciale approverà una delibera con la quale darà il via libera alla modifica d'ufficio dei piani urbanistici di Laives, Bronzolo, Nova Ponente, Aldino, Ora, Montagna, Egna e Salorno. Si tratta, in particolare, del «lotto prioritario numero 5 della linea d'accesso sud alla galleria di base del Brennero» tra Bronzolo e Salorno.

A sollecitare l’inserimento del tracciato nel Puc dei Comuni interessati è stata la stessa giunta provinciale, che poi commissionerà uno studio idrogeologico su un corridoio di una larghezza di almeno 500 metri. «In caso contrario - spiega il presidente del Comprensorio Edmund Lanziner - non ci sarebbero stati i presupposti per finanziare uno studio, che sarà a tutela degli stessi Comuni e dei residenti. L’inserimento nel piano urbanistico del tracciato è una condizione essenziale. In caso contrario la Corte dei Conti avrebbe anche potuto chiedere conto alla Provincia dei soldi spesi».

In linea teorica il tracciato dovrebbe essere tutto interrato, in galleria, con una «finestra» (con possibilità di accesso da una rampa in caso di emergenza) ad Ora e una ad Egna. «Abbiamo chiesto di prevedere - continua Lanziner - una sola finestra ad Ora, se possibile, in modo tale da riuscire ad evitare il maxi-cantiere ad Egna».

Dello studio del tracciato potrebbe occuparsi poi direttamente l’ufficio geologia e prove materiali della Provincia. Tra i Comuni interessati dal progetto le maggiori resistenze, in questa fase, si registrano ad Egna, dove una parte della giunta e del consiglio (la lista civica Bündnis Neumarkt) ha manifestato forti perplessità.

«Trattandosi di un progetto internazionale ritengo difficile che un singolo Comune possa mettersi di traverso. Ad Egna, tra l’altro, non c’è un fronte del no ben definito, ma un gruppo di persone che sta facendo una forte resistenza in modo strumentale». Tra l’altro, come sottolinea lo stesso Lanziner, i fondi per diverse tratte d’accesso al Bbt - compresa quella in Bassa Atesina - al momento non sono nemmeno garantiti. Anche per quanto attiene i tempi si possono fare solamente delle previsioni orientative. «C’è chi sostiene che se ne riparlerà tra il 2025 e il 2035». Essendoci però ancora diverse incertezze «su possibili interferenze con attuali sorgenti idriche», non è ancora possibile individuare «un percorso preciso degli scavi da effettuare nella roccia». La soluzione potrebbe essere allora quella di iscrivere nei piani urbanistici non un'unica linea ferroviaria, ma una fascia larga da 500 metri ad un chilometro. In tal modo si ritiene che potrebbero essere evitati i punti più problematici (ancora da individuare) con ulteriori sondaggi geotecnici. Sarà invece compito degli amministratori dei Comuni direttamente interessati formulare precise richieste di garanzia a tutela del proprio territorio, per poi inoltrarle direttamente al governatore altoatesino Kompatscher. Da un lato, dunque, c'è l'ottimismo del presidente del Comprensorio Lanziner e dall'altro ci sono ancora consiglieri comunali e amministratori che frenano e vorrebbero - prima dell'inserimento del Puc - ulteriori garanzie. Ora la trattativa sembra in dirittura d’arrivo.

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