Benzina cara, boom di scooter elettrici

Se ne vendono a centinaia. Un pieno costa 50 cent, niente bollo, assicurazione bassa. Nel 2013 arrivano gli incentivi


di Davide Pasquali


BOLZANO. La benzina veleggia verso i due euro al litro, al distributore in pochi tirano fuori una banconota da 50 euro limitandosi a quella da 10 o 20, i benzinai, specie i piccoli, sono stati messi in ginocchio dagli sconti del weekend, che in buona parte ricadono sulle loro spalle. Intanto aumenta la quota di chi si vede costretto a muoversi con bus, treni o altri mezzi alternativi, dalla bici al cavallo di san Francesco.

La situazione è pesante, specie per chi deve spostarsi per lavoro durante la settimana. E ora sta prendendo piede un nuovo fenomeno: a Bolzano, oltre a un evidente aumento nella circolazione di biciclette elettriche, si stanno cominciando a vendere molto bene pure gli scooter elettrici.

Silenziosi, puliti, trendy, soprattutto consumano niente. Autonomia di 100 chilometri, un pieno di energia costa 50 cent e si completa in un paio d’ore. Non si paga il bollo, l’assicurazione costa il 30-40% di quella di uno scooter con motore a scoppio. In zona industriale ha aperto i battenti la prima concessionaria espressamente dedicata agli scooter elettrici di un noto marchio tedesco, leader a livello internazionale. I titolari hanno il loro bel daffare per convincere i clienti, perché le titubanze non mancano, ma le vendite cominciano a decollare.

L’anno scorso si sono venduti 120 scooter elettrici, quest’anno le vendite vanno ancora meglio e per il 2013, con l’arrivo degli incentivi già preannunciati da parte del governo Monti, allo show room di via Galvani si attendono di vendere una ventina di scooter alla settimana, ossia un migliaio all’anno.

«La situazione è molto difficile», conferma il presidente dei benzinai altoatesini, Wolfgang Angerer. «Alcune pompe stanno guadagnando così poco che qualcuno ha già chiuso, altri stanno per farlo. Il colpo di grazia è arrivato per via degli sconti attuati nel finesettimana, non vediamo l’ora che finiscano, anche se i clienti, ovviamente, non la pensano così».

«Siamo partiti l’anno scorso, con un progetto importante», controbatte l’amministratore di Electrocycles, Christoph Kaser. «Abbiamo ottenuto l’esclusiva a livello nazionale del marchio germanico Emco». Nello show room sono esposti decine di mezzi, di svariati modelli, ispitati ai fratelli maggiori a scoppio, dalla Vespa allo Scarabeo agli scooter più cool da ragazzi.

«L’unica difficoltà è far scoprire ai clienti l’esistenza di questi mezzi». E infatti, appena il cliente entra nello show room gli viene proposto di farsi un giro. «Puoi parlare per ore, ma non li convinci. Anche gli stessi rivenditori di scooter e moto, in molti ammettono di non essere mai saliti in sella a un mezzo elettrico. Ma appena si fa un giro, anche il più scettico si ricrede».

Ovviamente, Kaser e il responsabile vendite di Electrocycles, Paolo Franceschetti, sono dei commerciali e tirano acqua al loro mulino, ma in effetti, dopo la prova di rito, l’impressione è assai positiva. La velocità del modello 4KW, il corrispettivo di un cinquantino, è di 45 km/h. Il fratello maggiore, da 8 KW, corrispondente a un 125 centimetri cubici, viaggia a 90 all’ora. L’accelerazione è non solo confrontabile, ma addirittura superiore: il motore elettrico, privo di cinghie di trasmissione, è posto nel mozzo della ruota posteriore, ergo, tutta la potenza viene trasmessa immediatamente alla ruota.

A parte i dati tecnici, il mezzo è assai conveniente rispetto a uno scooter con motore a scoppio. «Molte famiglie, vista la benzina ormai a due euro, stanno cominciando a liberarsi di seconda auto o moto, e scelgono lo scooter elettrico», raccontano alla concessionaria.

Costa «da 3.000 a 5.600 euro (lo scooterone più venduto in Italia ne costa 11.000), ma lo si ammortizza in pochi anni, perché per i primi 5 anni il bollo è gratuito, mentre l’assicurazione costa il 30-40% del normale, e poi consuma pochissimo, niente a che vedere con i carburanti tradizionali». Purtroppo, «in tutta la provincia ci saranno forse cinque colonnine per la ricarica e contrariamente a ciò che avviene in Trentino, dove c’è un incentivo di mille euro, in Alto Adige nessuno ci ha ancora pensato». Ma la necessità aguzza l’ingegno: c’è chi compra a Bolzano, ma si fa intestare lo scooter a una lontana zia di Trento...

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