Bertoldi: «Io, eliminato per opportunismo»

Forza Italia, l’ex commissario attacca Lillo per l’esclusione dai vertici: «Non mi farò da parte»



BOLZANO. Da commissario del partito a semplice iscritto. Questa la parabola per Alessandro Bertoldi dopo la decisione di Enrico Lillo, coordinatore regionale di Forza Italia, di non inserirlo nella rosa di nomine formalizzate da Silvio Berlusconi. Tra i due è sceso il gelo e ieri Alessandro Bertoldi ha ribadito le proprie ragioni. L’attacco a Lillo, non nominato, è pesante: «Le persone non si usano e si buttano via quando fa comodo, o si ha paura della propria inconsistenza, e quindi che le capacità degli altri ci facciano ombra. La Forza Italia di oggi è il partito che ho contribuito a fondare. Quando altri prendevano altre strade ed anche in sede locale meditavano sulla convenienza di restare in Fi o passare con Alfano, io c'ero in tutto e per tutto ed ero sempre con Silvio Berlusconi e Michaela Biancofiore. Mai mi si potrà contestare scarsità di coerenza, cosa che invece io posso fare a molti altri colleghi. Sono contento di avere visto che finalmente esiste una linea provinciale del partito e che sono stati affrontati temi concreti che interessano ai cittadini. Bravo Galateo, non posso dire lo stesso per la linea regionale che è attualmente dannosamente inesistente». Prosegue lo sfogo di Bertoldi: «Proseguirò la mia battaglia per la legge elettorale che cancella la rappresentanza delle minoranze politiche e degli italiani dell’Alto Adige. Proseguirò il mio impegno, occupandomi dei Club che fonderò e farò fondare, nonché dei problemi delle nuove piccole e medie imprese, come la mia, che soffrono e vengono arginate da l'eccessiva e folle pressione fiscale e burocratica. Per tutti questi motivi preferisco non aderire al coordinamento regionale, che non ha una linea politica. Preferisco dissociarmi dal coordinatore che non fa politica e da tutto ciò che rientra nell’ambito dell’opportunismo più becero ed è lontano dall'attivismo».













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