L'inchiesta

Bimbe abusate per fare "riti satanici", indagato anche il padre 

La madre è accusata di aver organizzato i “riti”. Contestate gravissime violenze sulle piccole: il giudice ha disposto la perizia psichiatrica sulla donna che negli ultimi mesi avrebbe abbracciato tesi religiose radicali


Mario Bertoldi


BOLZANO. Dopo la madre è finito sul registro degli indagati anche il padre. L’inchiesta sulle due bambine sottoposte ad abusi nell’ambito di presunti riti satanici sta riservando nuovi risvolti.

In un primo tempo, infatti, le piccole erano state affidate proprio al padre con divieto di avvicinamento imposto alla madre in attesa della conclusione del procedimento penale avviato dalla Procura della Repubblica. Ora le bambine sono state invece trasferite in una struttura protetta e sul registro degli indagati è finito anche il padre, accusato dello stesso reato di cui deve rispondere la moglie. In altre parole i due coniugi sono accusati, in concorso, di aver organizzato riti satanici con abusi gravissimi.

L’inchiesta sta proseguendo e nei giorni scorsi il giudice delle indagini preliminari ha disposto una perizia psichiatrica a carico della donna. Il perito scelto è il dottor Josef Schwitzer, noto psichiatra di Bressanone. Il professionista dovrà fornire importanti risposte ai quesiti posti dal giudice in primo luogo sulle condizioni mentali dell’imputata e poi sulla possibilità che la donna abbia ammesso di aver compiuto sotto la pressione psicologica di scelte religiose radicali effettuate negli ultimi anni. In effetti nel corso di un incidente probatorio le bambine in questione sono state sentite con l’intervento di una psicologa.

Però quello che avrebbero dichiarato non ha permesso di stabilire anche in sede giudiziario quanto emerso in precedenti circa i presunti riti satanici che vedevano le due piccole come «vittime sacrificali».

L’indagine, dunque, è tutt’altro che conclusa ma la perizia disposta dal giudice sulla mamma sotto accusa potrebbe segnare una svolta importante nel procedimento. Il perito Josef Schwitzer avrà tempo sino al prossimo febbraio per completare il proprio elaborato. Il professionista dovrà anche valutare le ammissioni fatte dalla donna ad inizio inchiesta quando la vicenda, con i primi terribili sospetti, venne segnalata ai servizi sociali.

L’imputata ammise di aver organizzato particolari riti ed affermò di averlo fatto «su richiesta di Satana».

In realtà, le ragazzine - sempre nel nome di Satana - sarebbero state abusate in più occasioni. In occasione delle deposizioni fatte nell’ambito dell’incidente probatorio le due bambine non avrebbero però né confermato né smentito. Anche per questo il compito affidato allo psichiatra Schwitzer potrebbe risultare decisivo. A breve sarà interrogato anche il padre.













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