Bivacchi, droga e sporcizia I vigilantes in piazza Magnago 

La Provincia. La giunta: «Situazione ormai fuori controllo». Si prepara il bando per un presidio di guardie giurate  Magnago: «Con Comune e Commissariato del governo vogliamo ragionare anche su piazza Stazione»



Bolzano. Le telecamere non bastano. In piazza Magnago arriverà un servizio di guardie giurate, tutto il giorno fino alle 22. Forse oltre. E la Provincia sta pensando a costruire un pacchetto «sicurezza» che comprenda anche il Parco Stazione.

La «nuova» piazza Magnago è stata inaugurata tra l’estate e l’autunno del 2018, con la pavimentazione, i totem di pietra, la nuova collocazione della statua di Re Laurino e le panchine. L’effetto «salotto» dell’autonomia è durato poco. Due anni dopo la giunta provinciale ha deciso che servono contromisure. Le panchine della piazza sono diventate il punto di incontro di molti senza tetto. Di giorno si vedono girare bottiglie e lattine di birra. La notte le nicchie della piazza diventano bivacchi.

Il degrado di piazza Magnago è stato discusso più volte durante le sedute a Palazzo Widmann. Martedì la decisione di procedere. «La situazione è peggiorata di settimane in settimana. Con l’inizio dei lavori in un lato del parco della stazione, è diventata insostenibile. I responsabili delle pulizie trovano escrementi, siringhe, vetri. Abbiamo inaugurato da poco la chiesetta con il Centro giovani Mayr Nusser e proprio in quell’angolo c’è di tutto. Poco tempo fa ho chiamato i soccorsi per un ragazzo in overdose», racconta Massimo Bessone, titolare della pratica come assessore al Patrimonio, con ufficio sulla piazza. È sua la lettera inviata alla direzione e alla segreteria generale, riferisce, in cui segnalava il problema di degrado e sicurezza. Nella piazza si spaccia, sono convinti i provinciali che lavorano in piazza. «Dalle finestre vediamo ragazzi venire a comprare in piazza», racconta Eros Magnago. Il segretario generale è un altro protagonista di questa operazione, nella sua veste di responsabile di Palazzo Widmann e della piazza, di proprietà provinciale. Nella seduta di martedì la giunta ha dato il via libera. «I miei uffici stanno lavorando al bando per il servizio di vigilanza», riferisce Bessone, «Le forze dell’ordine arrivano, quando ci sono problemi e vengono chiamati, ma non possono stare in piazza per tutta la giornata». Le guardie giurate, benché armate, hanno margini di intervento molto ridotti. «Certamente non potranno spostare le persone che creano problemi, ma la loro presenza sarà preziosa come dissuasione verso gli eccessi e come sentinella per chiamare le forze dell’ordine», risponde Bessone. A Trento da diversi anni il palazzo della Provincia è presidiato da una guardia giurata, racconta Magnago, che anticipa un progetto più ambizioso sul tema della sicurezza. «Se la piazza è un problema per le impiegate che lasciano il palazzo con il buio, di inverno, il Parco Stazione è l’altro capitolo su cui vorremmo intervenire». Il primo passo sarà coinvolgere il Commissario del governo, come coordinatore del Comitato della sicurezza e l’ordine pubblico, e il Comune, proprietario del parco. La Provincia non può presidiare il parco con una guardia giurata, perché il terreno non è di sua proprietà e la spesa può essere giustificata solo come tutela del proprio patrimonio. «Stiamo studiando le soluzioni possibili», anticipa Magnago. L’idea potrebbe essere di valorizzare la piazza, per poi proteggerla. Il progetto è da costruire e potrebbe passare attraverso un allestimento artistico del parco. In fondo Re Laurino era già stato trasferito nel parco durante i lavori. FR.G.

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