Bolzanini pazzi per il rugby tifo azzurro al Temple Bar

Folla di tifosi nel locale di Piazza Domenicani a guardare le partite del Sei Nazioni Ieri delusione per la sconfitta dell’Italia contro la Scozia: «Una passione vera»


di Riccardo Valletti


BOLZANO. Giri l'angolo di piazza Domenicani e ti ritrovi dalle parti del Trinity College, in mezzo a una folla assiepata al freddo a guardare la partita sul marciapiedi, pinta di birra nera in mano e grandi sciarpe e zuccotti di lana spessa. E' il popolo del rugby che si riunisce al Temple per guardare la partita, anche se a casa c'è la pay tv che prende polvere. Ieri era il turno di Scozia - Italia, incontro duro da digerire (terminata 34 a 10 per loro), ma ottima occasione per ritrovarsi. «Sette anni fa alle partite non venivano più di cinque persone - sorride Steve soddisfatto dietro al bancone - ora non sono mai meno di cento». Il rugby sta prendendo piede come succedaneo più "vero" di un calcio ormai troppo sporco di business, è in generale il commento di chi ha abbandonato il pallone per la palla ovale, «i giocatori sono dei veri atleti ma non delle star, conta solo lo spirito sportivo, e le partite sono appassionanti», ragiona una ragazza mentre sorseggia il suo irish coffee. Nel locale non si riesce a fare un passo, la spina della Guinness non si chiude mai, girano solo i bicchieri da una pinta sotto il rubinetto aperto. Al 29esimo minuto arriva la prima meta (per gli scozzesi), e Steve assegna il suo premio. Ormai è una tradizione: a chi possiede il biglietto col numero del minuto della prima meta va una maglia della nazionale irlandese. Dentro e fuori piovono commenti sull'arbitraggio, urla di incitamento ai nostri giocatori e critiche tecnico-strategiche. Molti dei neofiti ne approfittano per ripassare le regole del gioco, per capire le ragioni del fischio dell'arbitro quando blocca il gioco, e parte un confronto serrato con i veterani, tra i quali c'è anche chi lo sport lo pratica, e condisce la spiegazione con aneddoti di prima mano.

Dentro, immerso nella tifoseria azzurra, c'è un giovane scozzese che fa da controcanto con ululati di gioia agli sbuffi degli altri ogni volta che arriva un punto. A dieci minuti dalla fine la tifoseria abbandona, ormai non c'è speranza. Prossimo appuntamento il 10 marzo contro l'Inghilterra, e poi grande derby il 16 marzo, in piena festa di San Patrizio, per Italia-Irlanda «da quando sto qui non abbiamo mai perso». Steve sorride beffardo.













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