Bolzano: è morto da 37 anni ma la Rai vuole il canone

Ingiunzione di pagamento a un cittadino scomparso nel 1973. I familiari: "Pensavamo fosse uno scherzo"



BOLZANO. L’Agenzia delle entrate ha scritto al bolzanino Franco Cavallaro per richiedergli ragione del mancato pagamento del canone Rai per l’anno in corso. Peccato che il signor Cavallaro sia deceduto da parecchio, per la precisione nel 1973, la bellezza di 37 anni fa. Solo uno dei tanti casi kafkiani verificatisi nelle ultime settimane, molti dei quali denunciati a Ctcu (Centro consumatori utenti) e Difensore civico provinciale.
 «Quando abbiamo aperto la busta, abbiamo pensato a uno scherzo feroce». Lo racconta Piero, il figlio di Franco Cavallaro, che incredulo ieri ha telefonato all’Alto Adige per raccontare la sua surreale vicenda. Qualche giorno fa la madre di Piero Cavallaro ha ricevuto a casa una missiva da parte della Agenzia delle Entrate di Torino. Lettera che però era intestata al marito. «Mio padre - racconta Piero - è venuto a mancare nel 1973. Da allora, mia madre ha sempre pagato regolarmente il canone Rai, ovviamente a nome suo. Sono giorni che giro con questa lettera in tasca, perché non so cosa farci. Mi sembra incredibile dover perdere del tempo per dimostrare alla Rai che mio padre è deceduto e quindi non deve pagare il canone tv del 2010».
 Ma quella della famiglia Cavallaro di via Sassari è solo una, anche se forse la più beffarda, delle surreali vicende burocratiche con protagoniste Rai e Agenzia delle entrate. Nelle ultime settimane Centro tutela consumatori utenti e Difensore civico sono stati infatti tempestati di richieste di informazioni e consulenze legali. Si tratta di altoatesini esasperati, perché la Rai sta disperatamente tentando di raschiare il fondo del barile. O meglio, scuote con forza il salvadanaio, sperando che caschi fuori ancora qualche monetina. Un altro caso surreale è capitato al pensionato bolzanino Karl Anranter. Fin dalla più tenera età soffre di una grave patologia oculare, tanto che per riuscir a leggere qualche riga di giornale deve servirsi di una potente lente. Tradotto, non ha mai posseduto un televisore, perché non riuscirebbe a guardarne le trasmissioni. Be’, nonostante già diversi anni fa avesse denunciato di non possedere un apparecchio per documentati motivi, Rai e Agenzia delle entrate ora hanno deciso di non credergli più, e lo hanno tartassato con intimazioni di pagamento. E pare che fra i casi segnalati ci siano anche quelli di alcuni non vedenti totali.
 Insomma, per incassare il canone non si guarda in faccia a nessuno. Le stime dicono che in provincia di Bolzano 8.000 famiglie non paghino il canone. E per colpirne il maggior numero possibile si spara nel mucchio. (da.pa.)













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