Bolzano: Annalena, il primo sorriso dopo la paura
Ha lottato per un mese dopo l’incidente a ponte Resia costato la vita al fidanzato
BOLZANO. È una foto con un sorriso che riempie la pagina e racconta la storia di chi sta vincendo una battaglia soprattutto con la voglia di vivere. Annalena Desaler ha letteralmente conquistato e stupito i medici dell'ospedale San Maurizio di Bolzano che si stanno occupando di lei. Da qualche giorno è passata da terapia intensiva al reparto di chirurgia toracica e vascolare, sempre con gli occhi di chi vuole mangiarsi ogni singolo minuto. Mamma e papà le stanno vicino tutti i giorni, così come parenti e amici. L’impressione è quella di stare accanto a chi vive ogni singola giornata come un regalo.
Annalena era arrivata all’ospedale in condizioni disperate dopo l’incidente in moto a ponte Resia, con il il lato sinistro del corpo martoriato. Costretta a rinunciare alla milza e al rene la giovane ha dovuto fare fronte anche a una lesione alla carotide e ai problemi al polmone che l’hanno portata vicino al collasso. A circa un mese di distanza da quella terribile disgrazia, che è costata la vita al fidanzato Mirsian Nergjoni (finito contro una betoniera a ponte Resia) Annalena cammina.
«Lo fa da tredici giorni - conferma il padre Hans Desaler che ha tenuto tutti costantemente aggiornati - e a noi quasi non sembra vero poter dire che sta bene. La forza di mia figlia è stata quella di cercare un piccolo miglioramento ogni giorno. Si è conquistata questo sorriso traguardo dopo traguardo. Ha stupito tutti la sua rapidità e, soprattutto, la sua forza psicologica nel voler ripartire dopo una situazione certamente difficile».
Già, perché oltre al dolore fisico c’è stato anche un percorso psicologico da intraprendere con coraggio e forza d’animo. «Assolutamente, ma anche qui la sua forza è andata oltre le più rosee previsioni. Ha dimostrato, giorno dopo giorno, determinazione, coraggio e voglia di tirarsi fuori da una situazione difficile».
Tra qualche giorno potrebbe arrivare uno di quei traguardi che assomigliano tanto a una tappa: il ritorno a casa.
«In teoria la prossima settimana dovremmo riuscire ad averla con noi fuori dalle corsie di un reparto. Certo, ci vorranno ancora tante attenzioni e cure, ma è comunque un momento speciale. In particolar modo pensando all’ansia e alla preoccupazione di quelle ore. Che sono state terribili per tutti».
Prosegue, intanto, la raccolta di fondi organizzata per la piccola sorella di Mirsian che sui social network ha già toccato quota 8.000 euro. Il totale comprende quanto ottenuto dalla campagna del progetto Mazzali (una signora ha donato addirittura mille euro). Questo è l’Iban per contribuire al Progetto Mazzali: IT42 K060 4511 6010 0000 5005 005 - agenzia 1 della Cassa di Risparmio - Causale: «In ricordo di Mirsjan».
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