Bolzano. Apertura Primo maggio: cresce il fronte del no

Ancora polemiche, i sindacati invitano allo sciopero. Pardeller: i lavoratori devono opporsi



BOLZANO. «L’Alto Adige ha bisogno di una rinascita sociale: la giustizia sociale non è un dono gratuito». Georg Pardeller, consigliere provinciale che per anni ha guidato il sindacato di lingua tedesca Asgb, prende lo spunto dalle polemiche sull’apertura dei negozi il 1º maggio per dare la sveglia ai lavoratori altoatesini che, a suo dire, dopo “due anni di crisi brutale sono in stato comatoso». «I lavoratori - si legge in una nota - hanno taciuto troppo a lungo e la riservatezza che sembra far parte del carattere altoatesino, anche in presenza di situazioni di grave disagio, va superata». C’è bisogno per Pardeller di “far rinascere lo spirito combattivo”. Ricordiamo che Cgil, Cisl, Uil e Asgb hanno proclamato per domani una giornata di sciopero per protestare contro l’apertura dei negozi. Sul tema del 1º maggio interviene anche il segretario della Uil Toni Serafini, ricordando il significato storico della Festa dei lavoratori.

«Lo scopo - scrive - è ricordare le battaglie operaie per la conquista di un diritto ben preciso: l’orario di lavoro quotidiano fissato in otto ore». Da parte sua l’assessore provinciale Roberto Bizzo propone un tavolo di confronto tra commercianti e sindacati per evitare ulteriori contrapposizioni sul lavoro nei giorni festivi. Con le commesse si schiera anche il consigliere comunale Guido Margheri (Sel) che torna ad invitare commercianti e lavoratori a rispettare la festa del lavoro. Sia i sindacati che l’Unione hanno chiesto una modifica delle norme provinciali, per evitare il ripetersi di una situazione analoga a quella che si verificherà in questo fine settimana: i commercianti potranno tenere i negozi aperti sia domani che domenica, vista la concomitanza con il mercato di piazza della Vittoria e il Mercato dei fiori di piazza Walther.













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