Il caso

Bolzano, c’è anche una scuola tra le “vittime” della falda

Lavori in corso al quarto piano interrato della «Hannah Arendt» in vicolo Wolkenstein. L’acqua era penetrata già a maggio negli spazi dove si trovano solo locali tecnici. Alcune classi spostate in altra sede



BOLZANO. La falda acquifera ha colpito ancora. Dopo il lago all’interno del cantiere WaltherPark di Benko che ormai fa bella mostra di sé da diversi mesi, ora arriva la notizia che anche la scuola professionale provinciale Hannah Arendt in pieno centro è tra le «vittime» dell’innalzamento acquatico, con il quarto piano interrato finito a mollo già da qualche mese.

Tanto che nella scuola di vicolo Wolkenstein (da un lato guarda sul parco Cappuccini) i lavori voluti dalla Provincia dovrebbero terminare alla fine di settembre.

Il condizionale è d’obbligo come sottolinea anche l’assessore provinciale all’edilizia e patrimonio. «Il problema, purtroppo c’è ed è collegato all’aumento straordinario dell’acqua di falda a Bolzano. Attualmente stiamo facendo i lavori per arginare i problemi causati dalla falda stessa», così Massimo Bessone.

«Le lezioni sono riprese, ma in accordo con la scuola il lato storico è utilizzato (quello sul parco, ndr), invece le classi interrate non sono a disposizione a causa del cantiere, con una parte degli studenti spostati in sede provvisoria fino a fine settembre - primi di ottobre», ancora Bessone che poi aggiunge: «Purtroppo l’andamento irregolare della falda rende i lavori assai difficili».

La Arendt è una scuola professionale provinciale e quindi è stato Palazzo Widmann a farsi carico dell’intervento per mettere in sicurezza il piano più in profondità dell’intero edificio.

E torniamo alla falda acquifera del capoluogo. Soggetta ad alti e bassi, mai però era rimasta a questi livelli elevati per così tanto tempo.

«Effetto dei cambiamenti climatici, basti pensare che un caso di questo genere non si era mai verificato, ad esempio da quando è stata ampliata la scuola», afferma l’architetto Lucchin, uno dei progettisti (studio CLEAA & Associati) dell’ampliamento della scuola professionale, con i lavori che si conclusero nel 2012 ed i nuovi spazi a disposizione degli studenti l’anno successivo.

Nessun errore dei progettisti. «Avevamo previsto un franco falda di 6 metri ed oggi ne abbiamo 8», ancora Claudio Lucchin. Due metri in più. Che non sono pochi.

Adesso l’acqua al 4° piano interrato - l’ampliamento è stato solo ipogeo, visto il vincolo di tutela sull’edificio esistente - non c’è più e si stanno mettendo in sicurezza tutte le apparecchiature che si trovano nei locali tecnici.

Negli altri tre piani interrati si trovano aule e laboratori che, essendo sottoterra, necessitano di continui cambi di areazione e di corrente elettrica, per cui diventa importante anche il funziamento perfetto dei locali tecnici al piano più profondo.

L’ampliamento ebbe un costo complessivo di 6,5 milioni di euro. Ma nonostante l’osservanza di tutte le prescrizioni la falda ci ha messo lo zampino. E torniamo alle bizze del tempo legate ai cambiamenti climatici. M.D.













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