Bolzano, da Zaha Hadid a Norman FosterLe archistar in corsa per l'Areale

La progettazione dei 30 ettari dell'Areale ferroviario nel capoluogo altoatesino ha suscitato l'interesse dei grandi nomi dell'architettura mondiale: Libenskind, Gregotti, Hadid, Foster, Kengo Kuma sono in lizza per aggiudicarsi l'opera



BOLZANO. Le star dell’architettura mondiale scendono in campo per inventare i 30 ettari dell’Areale. Il più grosso intervento urbanistico-edilizio che Bolzano sopporterà nei prossimi decenni vede confrontarsi in una sfida colossale 143 studi. Tra i big Daniel Libeskind (progettista di Ground Zero), Sir Norman Foster, Kengo Kuma e Vittorio Gregotti.
E ancora Zaha Hadid (architetto irachena che ha disegnato il Maxxi), Luigi Snozzi, Boris Podrecca, Cino Zucchi, Oriol Bohigas, Antonio Ortiz, Joan Busquets e gli studi Metrogramma (Boschetti con la partecipazione di Kurt Baumgartner), Cinque più uno, Mecanoo e Ove arup.
Tra gli altoatesini si fa il nome di Claudio Lucchin e di studi associati di Brunico e della Venosta. Superprofessionisti italiani, giapponesi, americani, norvegesi, francesi, tedeschi, austriaci, danesi, spagnoli, islandesi che hanno fatto domanda per partecipare al concorso di idee sul futuro dell’Areale ferroviario, i cui termini sono scaduti a mezzogiorno dell’11 giugno.
Gerhard Brandstätter, presidente del consiglio di amministrazione della Società Areale Abz Spa (costituita da Comune e Provincia) parla di un risultato incredibile: «Come vedete nonostante le difficoltà andiamo avanti alla grande. Speravamo timidamente di raccogliere al massimo una settantina di studi, mai ci saremmo aspettati una partecipazione così importante con un numero così elevato di archistar. Possiamo puntare al massimo perché abbiamo a disposizione consorzi temporanei formati da architetti, urbanisti e università di tutto il mondo che ci offriranno soluzioni di assoluto prestigio e qualità. Il bando ha lasciato loro libertà completa, penso che interpreteranno l’Areale al meglio». E spiegheranno nel concreto come supportare l’intera operazione finanziaria. Quindi i tempi, scanditi da date precise. «Entro la metà di luglio - riprende Brandstätter - una giuria internazionale di altissima qualità composta di sette membri sceglierà i dieci nomi che saranno ammessi al concorso di idee. Attenzione perché saranno valutati in base a titoli, meriti, curricola e progetti preesistenti. I partecipanti avranno poi 130 giorni di tempo per sviluppare idee e visioni concrete sul futuro dell’areale ferroviario del capoluogo. A fine novembre la giuria si ritroverà per valutare le idee elaborate e credo senza apparire eccessivamente ottimistico che possiamo contare di avere il vincitore entro gennaio 2011. La proposta di progetto verrà quindi illustrata ai due partner della Spa (composta al 50% ciascuno da Provincia e Comune di Bolzano), che alla fine dovranno decidere in totale libertà se il progetto verrà concretizzato oppure se non se farà nulla».
Insieme a Brandstätter anche i membri del cda Hermann Berger, Carlo Azzolini, il responsabile unico del procedimento Wolfgang Piller ed il coordinatore del bando Luca Dolmetta. Tutti insieme hanno sottolineato come il concorso di idee sia stato bandito senza limitazioni né indicazioni: «Non siamo vincolati a nessuna proposta precedente e abbiamo caratterizzato il bando con tutti i dati che servivano: dalle esigenze della città e dei pendolari alla connessione con il sistema della mobilità».

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