Bolzano, i vertici della Stella alpina: «Non siamo la stampella del Pdl»

La Svp costituirà un nuovo gruppo, ma «dovrà essere una operazione equilibrata», fissa le regole l'Obmann Theiner, «in cui entrino tutti i tre senatori». Stoppato dunque il blitz di Helga Thaler, no a Berlusconi


Francesca Gonzato


BOLZANO. Stoppato il blitz al Senato. La Svp costituirà un nuovo gruppo, ma «dovrà essere una operazione equilibrata», fissa le regole l'Obmann Theiner, «in cui entrino tutti i tre senatori». Questa la decisione ieri del Presidium. Nessuna stampella a Berlusconi. Fissate le regole, non sarà facile chiudere il cerchio. Per un gruppo servono dieci senatori. Il senatore Oskar Peterlini è favorevole a una apertura verso l'Api di Rutelli. Helga Thaler Ausserhofer e Manfred Pinzger non ne vogliono sapere: «Collaborano anche loro nel terzo polo». E' durata quasi tre ore ieri pomeriggio la discussione. E' stata una trattativa serrata, con momenti di scontro tra i senatori Oskar Peterlini e Manfred Pinzger. Da Roma è arrivata anche una notizia che ha peggiorato il clima: licenziati alcuni dei collaboratori Svp nel gruppo costituito con l'Udc. «Non deve passare l'idea che offriamo una stampella a Berlusconi. Dobbiamo restare fuori dai blocchi», spiega Theiner uscendo, tra gli altri, insieme al presidente Luis Durnwalder, ai vice Obmann Martha Stocker e Thomas Widmann, al segretario organizzativo Philipp Achammer, ai tre senatori Helga Thaler Ausserhofer, Pinzger e Peterlini, ai deputati Brugger e Zeller. La riunione è iniziata dal dato di fatto che aveva provocato nervosismo nel partito: l'annuncio dei senatori Thaler Ausserhofer e Pinzger che sarebbe stato costituito un nuovo gruppo, chiudendo l'esperienza dell'attuale gruppo costituito con Udc, Union Valdôtaine, Maie, Io Sud, Repubblicani. Il problema, aveva chiarito la senatrice, è lo spostamento dell'Udc verso il terzo polo con Fli. Ma alcuni dei nomi usciti come possibili nuovi partner hanno provocato l'altolà di Peterlini: «Così il gruppo sarebbe troppo spostato a destra, ci sono ex Pdl ed ex Fli. E' una lista concordata con Gasparri. Non entro». Bocciate da Peterlini ipotesi come Franco Cardiello (oggi Pdl, fa parte del movimento di Alessandra Mussolini) o Giuseppe Menardi, ex Fli. Al Presidium il compito di calmare le acque e trovare una soluzione accettabile. Primo paletto: i tre senatori non potranno dividersi. Secondo paletto chiarito da Theiner: «Deve passare tutto dal partito, non possono esistere trattative private». Terzo punto, l'addio all'Udc è dato per scontato. Oltre ai problemi del terzo polo, si è consumata una frattuta nella gestione stessa del gruppo. «Non hanno mantenuto i patti», spiegano. «A ottobre era prevista l'alternanza come capogruppo», Gianpiero D'Alia avrebbe dovuto cedere il ruolo a Thaler Ausserhofer. Poi i licenziamenti di ieri. Quarto paletto, i nuovi compagni di viaggio «dovranno essere filo autonomisti». Peterlini è soddisfatto: «Non potranno esserci forzature. L'ho chiarito: non mi sposto più a destra dell'attuale gruppo». Si dichiarano soddisfatti anche gli altri due senatori: «L'essenziale per noi è restare fuori dai blocchi». Thaler Ausserhofer e Pinzger avrebbero pronta una nuova lista che partirebbe da alcuni colleghi del gruppo attuale: i tre Svp, il valdostano Antonio Fosson, Adriana Poli Bortone (ex An), Giulio Andreotti. Come possibili nuove entrate, Maria Giuseppa Castiglione (I Popolari d'Italia domani-Misto), Riccardo Villari (gruppo Misto) e Claudio Molinari (in uscita dal gruppo Pd). Ma quest'ultimo, assicura Peterlini, «non verrà mai in un gruppo così, ancora troppo spostato a destra. Neppure Dellai (chiamato da Durnwalder, ndr) darà l'ok».

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