Sanità

Bolzano, il pronto soccorso fa miracoli: pochi medici e 290 accessi al giorno 

Al giornale continuano ad arrivare le proteste per le lunghe attese ma anche le lodi al personale alle prese con carichi di lavoro pesanti. Il primario Mario La Guardia: «Mancano 7 medici e ci sono le ferie estive. Tanti accessi dovuti ai turisti e siamo ancora divisi tra pretriage Covid e Urgenza “pulita”»


Valeria Frangipane


BOLZANO. Al giornale continuano ad arrivare le proteste dei pazienti in attesa ore al Pronto soccorso del San Maurizio - con i familiari costretti ad aspettare fuori per il Covid - ma anche le lodi al personale alle prese con carichi di lavoro impressionanti.

Il primario Mario La Guardia dice che la situazione già al limite in periodo normale con l’estate è peggiorata.

«Capisco i pazienti, ma stiamo facendo veramente miracoli. Ci mancano soprattutto medici e anche qualche infermiere. L’organico completo prevede 25 specialisti in servizio ma ce ne sono solo 18. E siamo in sofferenza. Abbiamo 250 accessi medi che in certe giornate toccano i 290 e siamo alle prese con personale in ferie, gli incidenti ed i malori dei turisti ed un servizio di Urgenza ancora diviso tra pre-triage Covid ed Emergenza “pulita”». Il primario sottolinea come il problema non sia solo dell’ospedale di Bolzano.

«La crisi del Pronto soccorso sta colpendo tutta l’Italia, da nord a sud, con chiusure deleterie. Noi riusciamo ancora a reggere, ma vi assicuro che è veramente dura». Si chiude perchè nessuno vuol lavorare in prima linea. Perchè le condizioni in cui operanop i medici e gli infermieri di Pronto soccorso non consentono i giusti e necessari tempi di riposo, di recupero psico-fisico, perchè i turni sono massacranti e si vive sotto la spada di Damocle di possibili conseguenze giudiziarie. Troppi rischi, troppa responsabilità. Resta da capire se l’ambulatorio “cure primarie” aperto nel 2019 per smaltire i codici bianchi e verdi stia reggendo l’urto.

«Di solito ci dà una mano importante - dice La Guardia - ma con 250/290 accessi al giorno può fare poco». Con questi numeri va in crisi tutta l’organizzazione. Il primario dice che una mano importante per sostenere nelle lunghe attese i pazienti anziani, arriva dai volontari della Croce rossa. «Sono bravissimi e da luglio ci danno una mano cinque giorni su sette, da venerdì al martedì. Il loro lavoro è preziosissimo, colgo l’occasione per ringraziarli».

Ma l’Asl che dice? Cosa si può fare per tamponare il problema che sembra irrisolvibile? La riposta è lapidaria. «La popolazione non può pensare per ogni cosa di presentarsi al Pronto soccorso. Gli specialisti mancano in tutta Italia, li stiamo cercando in tutti i modi anche con contratti libero professionali ma non è per nulla facile».













Altre notizie

Attualità