Bolzano, la Curia reintegra parrocoprocessato per pedofilia
Don Giorgio Carli venne prosciolto per prescrizione dalla Cassazione ma condannato a risarcire i danni in sede civile
BOLZANO. Torna a fare il parroco don Giorgio Carli, 48 anni, il prete di Bolzano accusato di abusi su una parrocchiana minorenne.
Prosciolto per prescrizione dalla Cassazione, ma condannato a risarcire i danni, Carli sarà parroco a Vipiteno.
La decisione è stata annunciata dalla Curia con una nota sugli avvicendamenti interni.
C'è anche l'esonero di don Alois Kranebitter, già parroco in Val Sarentino, allontanato dal vescovo per una vicenda di abusi.
La vicenda del sacerdote bolzanino fece molto scalpore. Nel processo ebbero un ruolo determinante i ricordi della donna, affiorati in età adulta nel corso di una cura psicanalitica.
Carli in primo grado fu assolto, in secondo grado fu condannato a sette anni e mezzo di reclusione ed infine la Cassazione, nel 2009, decretò la sopraggiunta prescrizione, con l'obbligo, però di risarcire economicamente la parrocchiana.
Il Vescovo Karl Golser ha ribadito in una nota ''la convinzione già espressa tante volte che il sacerdote non ha assolutamente commesso i fatti a lui contestati''.
''Non si tratta di difesa ad oltranza, quindi - ha detto il vescovo - ma di convinzione motivata dalla totale mancanza di riscontri oggettivi alle accuse a lui mosse da una giovane dopo una lunga serie di sedute psicoterapiche''.
Come informa la diocesi di Bolzano e Bressanone, ''in Vaticano la Congregazione per la Dottrina della Fede ha esaminato la vicenda di don Giorgio Carli con un rigoroso procedimento canonico, che si è concluso l'8 gennaio 2010 con il proscioglimento del sacerdote. E' noto quanto la Santa Sede sia diventata severa nel valutare vicende di questo genere''.
''I vescovi diocesani, sia mons. Egger che mons. Golser, dopo aver attentamente vagliato tutti gli elementi di questa vicenda, hanno - cosi' la nota -, ognuno per proprio conto, riconosciuto la sua innocenza e lo hanno conservato nel suo ministero sacerdotale e pastorale, a differenza di altri sacerdoti diocesani che sono stati immediatamente sospesi''.
''In questo tempo, in cui la Chiesa ha scelto di perseguire la linea della 'tolleranza zero' in questo campo, scelta questa che vede mons. Golser impegnato in prima linea, non si può non sottolineare che la motivata e ragionata convinzione circa la totale estraneità di don Giorgio Carli ai fatti a lui contestati acquisti ancor più forza e valore'', conclude la diocesi, invitando i fedeli ''ad accogliere don Giorgio senza riserve nel suo ministero pastorale''.