BOLZANO

Bolzano, maxi rissa tra bande al parco stazione

Testimone il consigliere provinciale Urzì: "Erano un centinaio, usavano le bottiglie rotte come coltelli"


di Alan Conti


BOLZANO. Il Parco Stazione è stato lo scenario, questa notte (tra sabato e domenica 26 febbraio), di una gigantesca rissa tra bande. A testimoniare quanto accaduto è il consigliere provinciale Alessandro Urzì (Alto Adige nel Cuore) che alle 19.30 di ieri si è recato nel suo ufficio di via Perathoner. Atteso da un dibattito sul futuro del centrodestra organizzato dall'associazione Il Nibbio nella sala Fronza del Teatro Cristallo Urzì si è attardato di poco per capire cosa stesse accadendo sotto le sue finestre. Gli uffici del gruppo consiliare di Alto Adige nel Cuore, infatti, affacciano proprio sulla discussa area verde.

“Un centinaio di persone - racconta - si sono fronteggiate senza esclusione di colpi. Il tutto ad un'ora dove sono tanti i bolzanini ancora in giro. Molti di loro brandivano delle bottiglie rotte come se fossero coltelli. Tutti i cocci, naturalmente, venivano sparsi per il prato o sulla strada”. A quel punto è iniziata la violenza vera e propria. “Pugni, calci in faccia, spintoni e probabilmente qualche coltello. Lo scontro è stato durissimo e alcuni sono rimasti feriti. A terra, successivamente, ho trovato delle chiazze di sangue. Vero che c'era chi cercava di frenare gli istinti dei più agitati, ma la situazione è presto andata fuori controllo. La sensazione è di trovarsi al cospetto di una inspiegabile zona franca”. Le forze dell'ordine, dal canto loro, possono poco in alcune circostanze. “Ho provato vera pietà – continua Urzì – per i primi due carabinieri che sono arrivati sul posto. Con grande professionalità e preparazione hanno cercato di inserirsi tra i contendenti, ma si trattava di un'operazione molto difficile. Solo quando i lampeggianti hanno iniziato ad essere più di due, con l'intervento in supporto delle Volanti della polizia, tutti sono scappati dileguandosi. A terra sono rimasti solo i feriti che spesso rifiutano le cure e, di certo, non si mettono a sporgere particolari denunce”. Per la questura, però, ufficialmente ieri sera al parco Stazione non è accaduto nulla di particolare. “Capisco questa risposta. Purtroppo si tratta di fenomeni violentissimi e molto veloci che non lasciano particolari tracce. Nessuno, come detto, denuncia. Questo non toglie che ciò che ho visto è stato qualcosa di allucinante. E non possiamo abituarci”.

Urzì ha anche postato un video su Facebook dove, in realtà, non si colgono violenze particolari anche se si percepisce un clima di grande tensione e la presenza di molte persone. “Ho cercato di riprendere ciò che riuscivo. In ogni caso chiunque abbia un ufficio qui può confermare come ogni sera ci si imbatta in momenti di tensione, piccole risse e violenze. Ieri è stato eclatante per dimensioni e per l'ora. Non era mica notte fonda”. L'episodio, naturalmente, è benzina sul fuoco della polemica politica. “Non possiamo tollerare zone franche – chiude il consigliere provinciale – perché il pericolo è reale. I cocci di bottiglia possono ferire i pochi bambini che ancora frequentano il parco o gli scolari in gita scolastica o ancora i piccoli degli immigrati che frequentano la vicina mensa. C'è anche il rischio di trovarsi vicino ad una di queste risse: non guardano in faccia nessuno. Colpiscono e basta. Si tratta di lotte tra bande divise per nazionalità, questo è evidente. Fino a poche settimane fa qui avevamo il Mercatino di Natale. Forse è il caso di riflettere”.













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