Bolzano: modelle truffate, le "Iene" bloccano la sfilata

Caos in discoteca: al Rise irrompono «Le Iene» e denunciano l’organizzatore. Le ragazze avevano pagato con la promessa di finire sulla Rai


Mario Bertoldi


BOLZANO. Una decina di ragazze bolzanine sarebbero state raggirate e truffate con la promessa di poter sfruttare un'occasione d'oro per approdare nel mondo dello spettacolo e delle produzioni televisive. Al centro del caso c'è il titolare di una agenzia di spettacolo di Roma che sabato sera, durante una sfilata di moda organizzata presso la discoteca «Rise» di Bolzano sarebbe stato smascherato con un colpo a sorpresa. In effetti durante la sfilata, una delle modelle ha fermato lo spettacolo annunciando annunciando agli spettatori in sala che a loro insaputa stavano assistendo ad una truffa ai danni di giovanissime abbagliate dall'idea di poter sfondare nel mondo della modo e della televisione. In pochi secondi sono giunti sulla passerella gli operatori delle «Iene», la popolare trasmissione televisiva di «Italia 1» specializzata nella denuncia di raggiri ed operazioni truffaldine. E' così emerso che la serata alla discoteca «Rise» con coinvolgimento di un negozio di moda del centro, era stata organizzata a corollario di una operazione più ampia di ricerca e selezione di ragazze smaniose di provare a sfondare nel mondo dello spettacolo. La presunta truffa denunciata pubblicamente dalle «Iene» coinvolge il titolare di una agenzia specializzata di Roma accusato di aver operato millantando appoggi e spazi televisivi in Rai. In sostanza le ragazze sarebbero state contattate ed indotte ad investire una piccola somma di denaro (100 euro a testa) per coprire alcuni costi di realizzazione di un «book» di fotografie necessario per superare le selezioni. La contropartita offerta alle giovani sembrava a portata di mano. Chi sabato sera era stata ammessa a partecipare alla sfilata organizzata al «Rise» (che nulla c'entra in tutta questa vicenda) aveva avuto anche la promessa di essere ingaggiata per partecipare ad una festa di Capodanno a Catanzaro con trasmissione in diretta sul canale satellitare «Rai International». Per la partecipazione alle ragazze era stato promesso un compenso di 500 euro oltre alle spese di viaggio in aereo a Catanzaro e vitto e alloggio. Il titolare dell'agenzia romana avrebbe fatto credere che lo spettacolo e la relativa trasmissione avrebbero potuto contare su un contributo di 60 mila euro della Regione Calabria. Il fiuto delle «Iene» di Italia 1 ha comunque fatto saltare tutto. E' evidente che il promotore di queste serate fantasma era da tempo nel mirino dello staff del popolare programma. Vistosi scoperto, l'uomo non ha saputo ribattere alle accuse ma avrebbe tentato in primo luogo di indurre gli inviati delle «Iene» a spegnere le telecamere. Poi alcuni controlli presso «Rai International» avrebbero permesso di appurare che lo spettacolo di Capodanno a Catanzaro e la diretta tv via satellite facevano solo parte del piano truffaldino. Ora la vicenda rischia concretamente di avere strascichi giudiziari. Tra le parti lese c'è anche una agenzia di spettacolo di Bolzano che ha collaborato con il promotore romano ed ha organizzato (ad insaputa del risvolto truffaldino) la sfilata di moda di sabato sera al «Rise». La sfilata in un primo tempo avrebbe dovuto svolgersi all'«Hotel Sheraton» ma l'improvvisa indisponibilità della struttura aveva portato a chiedere ospitalità alla nota discoteca bolzanina i cui responsabili nulla sapevano di tutto il «contorno» della vicenda. Ed ora sono in parecchi ad annunciare azioni legali.

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