BOLZANO

Bolzano, preso il minorenne che ha distrutto con il Suv del padre l'auto della polizia

I genitori, contattati dalle forze dell'ordine, hanno detto di non saperne nulla


di Riccardo Valletti


BOLZANO. Ha rubato l'auto ai genitori per trascorrere una «notte brava», il minorenne che ieri notte ha seminato il terrore ai Piani e messo a rischio la vita di due agenti di polizia, salvi per miracolo grazie alla blindatura della volante. E non ha preso un'auto qualunque, ma un Suv Volkswagen Tuareg tremila di cilindrata e di oltre due tonnellate di peso. Una volante che perlustrava la zona di via Garibaldi, verso le tre di notte, ha visto questo «carro armato» sfrecciare nella direzione opposta, verso la stazione, e immediatamente ha fatto inversione, acceso lampeggianti e sirena e intimato l'alt. Invece di accostare però, il ragazzo ha schiacciato l'acceleratore, dando il via ad un inseguimento attraverso via Renon, via Macello e via Innsbruck, a velocità folli, anche oltre i 150 km l'ora.

Gli agenti che lo inseguivano hanno lanciato l'allarme alla centrale, che ha diramato la segnalazione e attivato le squadre presenti nel circondario, compresa quella che scendeva da via Innsbruck e che ha tentato di installare un posto di blocco piazzandosi di traverso lungo la strada. Il ragazzino però, forse eccitato dall'inseguimento da «action movie» e quasi preda a un delirio di onnipotenza, ha tirato dritto, andandosi a schiantare contro la volante, ma distruggendo anche la sua auto, che è rimasta bloccata sul posto. Nemmeno questo è bastato a farlo desistere. In auto, insieme al conducente minorenne, c'erano anche altri due giovani, di nazionalità tunisina, poco più che ventenni Alahddine Salhi e Karim Moussa.

Dopo lo schianto, i tre hanno aperto le portiere e hanno tentato di dileguarsi, ma gli agenti che li rincorrevano da dietro, sono arrivati in tempo per proseguire l'inseguimento a piedi e prendere i due passeggeri, non riuscendo a raggiungere il minore al volante che era fuggito nell'altra direzione. Per i due passeggeri, invece, l'arresto è arrivato sul posto, dopo un tentativo di aggressione sedato immediatamente dai poliziotti.

I due agenti nella volante travolta, all'arrivo dei colleghi, erano a terra, svenuti e sanguinanti. Immediatamente sono stati soccorsi dal personale del 118, medicati sul posto e trasportati in ospedale per accertamenti. Fortunatamente la loro prognosi non è risultata così grave come si temeva, e se la caveranno con sette giorni di cure mediche. La giornata è proseguita poi con la caccia al conducente del Suv, che in serata è stato identificato, rintracciato e consegnato alla Procura dei minori con l'accusa di lesioni e resistenza aggravata, ma con la possibilità che il reato venga tramutato in tentato omicidio, considerando la sua volontà di investire a tutta velocità e distruggere l'auto della polizia.

Il ragazzo, in capo al quale sono poi emersi dei precedenti di polizia, ha trascorso la notte sotto ponte Campiglio, sul greto del fiume. È probabile che oltre ad essere al volante senza età né tantomeno patente, fosse anche sotto l'effetto di alcol o sostanze stupefacenti, forse consumate in compagnia degli altri due amici in quella che probabilmente era partita come una nottata di festa. Quelle ore di attesa, forse, servivano anche a smaltirne gli effetti, oltre che a tentare di fuggire alle sue responsabilità di fronte alla legge. Sulle sue generalità, in quanto minorenne, si mantiene il massimo riserbo, ma è possibile che si tratti di un ragazzo tunisino. I genitori, contattati dalle forze dell'ordine ieri in giornata, hanno detto di non sapere nulla di quello che era successo. I due passeggeri ieri mattina sono stati portati in tribunale per essere giudicati con rito direttissimo, ma per l'assenza di un difensore d'ufficio nell'immediatezza, i due sono stati rilasciati a piede libero con l'obbligo di essere disponibili al momento della nuova udienza.













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