Bolzano, pronto soccorso: 93mila pazienti all'anno

Al San Maurizio aumento del 14%, ma solo per 16mila è scattato il ricovero


Antonella Mattioli


BOLZANO. Ogni giorno una media di 255 persone si presenta al Pronto soccorso del San Maurizio. Un esercito che cresce in maniera esponenziale di anno in anno. Non solo a Bolzano, ovviamente. Il fenomeno è comune anche agli altri ospedali della provincia e comporta un aumento, ormai non più sostenibile della spesa. Di qua la necessità di una riorganizzazione dell'apparato sanitario che passa anche attraverso il Pronto soccorso. I dati, che emergono dalla risposta dell'assessore Richard Theiner ad un'interrogazione della consigliera provinciale leghista Elena Artioli, impongono una riflessione.  Partiamo dal San Maurizio. Nel 2005 gli accessi al Pronto soccorso sono stati 81 mila 441, di cui solo 16.403 si sono conclusi con il ricovero; quattro anni più tardi gli accessi sono schizzati a 93 mila 343, di cui 16.405 ricoverati: significa un 14,6% in più. Stessa musica a Merano dove, nello stesso arco temporale, gli accessi al Pronto soccorso sono passati da 60 mila 159 a 67 mila e 500; a Bressanone erano 25.246 e sono diventati 27 mila 551.  Assieme al numero dei pazienti sono cresciuti anche i costi: da 7 milioni e 942 mila euro del 2005 al San Maurizio si è saliti agli 8 milioni e mezzo di un anno fa, pari ad un 7,7% in più; a Merano da 4 milioni e 800 mila a 6 milioni e 398 mila; a Bressanone da 4 milioni e 278 mila a 4 milioni e mezzo.  Ma sono tutte giustificate le richieste d'aiuto che 24 ore su 24 arrivano al Pronto soccorso?  Secondo il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder l'attuale sistema sta facendo scoppiare gli ospedali e proprio per questo s'impone una riorganizzazione: «Il 70% delle prestazioni di Pronto soccorso possono passare ai medici di base». Una percentuale questa giudicata troppo elevata dagli addetti ai lavori che stimano che gli ingressi, giudicati non appropriati al Pronto soccorso, si attestino intorno ad un 25-30%. Questo ricorso eccessivo al Pronto soccorso, oltre all'aumento dei costi, comporta anche un appesantimento eccessivo della struttura sanitaria che dovrebbe invece concentrarsi sui casi gravi. Proprio per questo la Riforma sanitaria prevede di dirottare sui medici di base e sui distretti, distribuiti sul territorio, quella parte di pazienti che oggi per ogni schiocchezza si rivolge al Pronto soccorso. Non sarà facile perché, a differenza di qualsiasi ambulatorio di medico di base o distretto, il Pronto soccorso è aperto 24 ore su 24, 365 giorni all'anno e si possono fare esami e accertamenti diagnostici che altrimenti richiederebbero tempi d'attesa lunghi.  «Una situazione di questo tipo - ha ripetuto più volte anche il presidente dell'Ordine dei medici Michele Comberlato - non è più sostenibile. Assieme alla riforma bisogna fare un'opera di sensibilizzazione della popolazione: deve cambiare la mentalità della gente che da noi per ogni piccolezza si presenta al Pronto soccorso».  Un altro dato interessante, che emerge dalla risposta all'interrogazione, riguarda le prestazioni specialistiche ambulatoriali erogate dal San Maurizio ai residenti: 2 milioni 378 nel 2006, 2 milioni 453 nel 2009; pari ad un costo che nell'arco di tre anni è passato da 77 milioni di euro a 80 milioni. In aumento anche le prestazioni erogate a non residenti: da 140 mila a 165. Dal 2006 al 2009 la spesa per questa voce è aumentata di 800 mila euro, passando da 4 milioni e mezzo a 5 milioni 383. Cresce la richiesta di assistenza sanitaria a tutti i livelli, perché aumenta l'età media della popolazione, più in generale l'attenzione ai problemi che riguardano la salute. Nel bilancio del 2011 la Provincia ha stanziato per la sanità un miliardo e 200 milioni (2,6% in più dell'anno precedente): una voce che cresce in modo esponenziale ormai da anni. Ieri il presidente di Assoimprenditori Stefan Pan è tornato a chiedere una riorganizzazione radicale della sanità altoatesina e una riduzione della spesa. Ai vertici dell'Asl l'arduo compito di migliorare la qualità delle prestazioni tagliando le spese.

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