LA STORIA

Bolzano: realizza mascherine a casa e le regala a chi ne ha bisogno 

La storia. Rabia Bassim ha un laboratorio di tende e tappezzeria in viale Europa, ma l’attività ora è chiusa. Potrebbe produrne di più se potesse usare le macchine da lavoro. «Lo devo all’Italia che mi ha accolta oltre 20 anni fa»


Paolo Tagliente


Bolzano. «Mi hanno portato una delle mascherine di protezione che vengono utilizzate in ospedale, ho guardato con attenzione com’era cucita e mi sono detta: “A casa ho un tessuto identico, posso realizzarne di uguali”». Rabia Bassim è titolare di un avviato laboratorio in cui esegue lavori di sartoria e tappezzeria, in viale Europa 92, e ora, con l’obbligo di chiudere tutte le attività non essenziali, è anche lei costretta a stare nella sua casa di via Bari. Avrebbe potuto scegliere di occuparsi solo delle faccende domestiche, invece, ha decido mettere a frutto la sua lunga esperienza alla macchina da cucire. E ha deciso di farlo per il più nobile degli scopi: ha iniziato a produrre mascherine che poi distribuisce gratuitamente a chiunque gliele chieda. «Sono arrivata in Italia dal Marocco nel 1999 – spiega – qui ho cresciuto mia figlia, qui ho lavorato per tanti e ora sono cittadina italiana. In questo momento difficilissimo, ho pensato fosse giusto dare il mio contributo. Un modo per ringraziare il Paese che mi ha accolta e protetta». Per creare le mascherine protettive Rabia utilizza un tessuto solitamente usato per la tappezzeria. Si tratta di un materiale impermeabile, ma traspirante, ovviamente non tossico, e lavabile anche ad alte temperature.

«Si può lavare a 90 gradi – spiega Rabia – ma se qualcuno vuole, può anche far bollire la mascherina. Si asciuga in pochi secondi». Si tratta di un prodotto riutilizzabile, insomma. «Stamattina ne ho realizzate una quarantina – continua – e le ho regalate. Continuerò a farlo, visto che ho tessuto per farne fino a 3 o 4 mila. E credo di poter riuscire a farne un centinaio al giorno. Posso rifornire interi condomini – spiega – basta che qualcuno mi contatti e venga a prendere le mascherine, gliele consegnerò nel rispetto delle norme di sicurezza. Molte persone vogliono darmi del denaro, ma io non voglio soldi. Se qualcuno vuole, può fare offerte a favore delle persone diversamente abili». Per contattare Rabia basta cercare il profilo “Valentina Bassim” su Facebook o telefonare allo 388/1774413. E proprio sul social più famoso, nelle scorse ore, la generosa artigiana ha pubblicato dei brevi video in cui mostra le proprietà del tessuto usato per confezionare i dispositivi di protezione. «Se riuscissi ad avere l’autorizzazione a lavorare in laboratorio, dove ho tutti i macchinari, potrei realizzarne di più. Qui, a casa, ho solo una macchina da cucire portatile».

 













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