BOLZANO

Bolzano, "Settimana Sharm" i genitori lanciano una petizione: "Va abolita dal calendario scolastico"

Raccolte quasi 150 firme in poche ore. Mamme e papà ritengono la sosta penalizzante per i ragazzi e dispendiosa (sia economicamente che organizzativamente) per le famiglie.  L'assessore Tommasini: "Ero e resto contrario ma non farò una guerra di religione con i colleghi Svp".


di Massimiliano Bona


BOLZANO.  I genitori - soprattutto quelli di lingua italiana - sono sempre più arrabbiati. A distanza di anni non hanno ancora digerito la «Settimana Sharm», ovvero la settimana di vacanze scolastiche che cade dopo Ognissanti, un «regalo» agli albergatori (e ad altri pochi eletti) dell’ex assessora provinciale Sabina Kasslatter Mur. Due giorni fa è stata lanciata una petizione online, indirizzata alla giunta provinciale, che ha già raccolto quasi 150 adesioni. Ma l’impressione è che diventeranno un migliaio nel giro di una settimana. Tra i firmatari ci sono insegnanti, veterinari, professionisti ma anche commesse, tutti accomunati dal desiderio di modificare quanto prima il calendario scolastico.

«Questa interruzione - si legge nella petizione - a poche settimane dall'inizio della scuola arreca notevoli disagi a quei genitori che, dovendo lavorare, non hanno la possibilità di accudire i propri figli e si vedono costretti a demandare questo compito ad altri. Per molti tutto questo è oneroso in termini organizzativi ed economici. Molti insegnanti hanno constatato come l'interruzione dell'attività scolastica da poco iniziata, sia controproducente per l'ambientamento degli alunni». Sono davvero poche le famiglie - conclude la petizione - che possono «volare verso mete esotiche».

Francesca Califano fa l’insegnante. «Questo stop non giova ai ragazzi dal punto di vista didattico mentre alle famiglie farebbe più comodo avere a disposizione qualche giorno in più a settembre o a Pasqua». Per Milena Zago è stata una decisione «vergognosa», mentre per Tanja Caldana «non tutti possono permettersi di "piazzare" i figli da nonni o parenti o di spendere tanti soldi per le varie attività». Alessandro Bedin usa un pizzico di ironia: «Perché in questa settimana non possiamo portare da voi i nostri figli? O li mandiamo in vacanza con gli albergatori che tanto apprezzano la settimana Sharm». Per Barbara Vio «la scuola è iniziata da poco e i ragazzi iniziano appena a prendere il ritmo».

L’assessore provinciale Christian Tommasini sottolinea di «essere sempre stato e di essere tuttora contrario alla Settimana Sharm», ma ammette che non sarà facile far cambiare idea alla Svp. «Quanto torneremo a parlare in giunta del calendario scolastico riproporrò il tema ma niente guerre di religione. Certo, molte famiglie devono sopportare disagi oggettivi e chi ha spinto per arrivare a questa scelta non ne ha tenuto conto».
 













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