Bolzano, telecamere anti-violenza sui bus notturni: «Garantire la sicurezza»

La Sasa corre ai ripari dopo gli episodi a danno di autisti e passeggeri sulle linee più a rischio



BOLZANO. Tutti i bus notturni cittadini sono più sicuri: la linea 2, la 10b e la 153 hanno le telecamere per garantire la massima sicurezza degli autisti che notte dopo notte devono affrontare ragazzi capricciosi, ubriachi e persone violente che non vedono l'ora di prendersela con il primo che capita.

Sabato sera, ore 22, piazza Walther. La città è piena di giovani che vogliono divertirsi. Molti i minori che devono usare l'autobus per raggiungere amici, discotece, pub.

Il nuovo presidente della Sasa, Stefano Pagani, decide di fare un giro sulla linea 153 per vedere come è l'atmosfera notturna sui bus e per ringraziare gli autisti che la notte lavorano. «Oggi è una serata piuttosto tranquilla», spiega Alessandro Andreolli, l'autista alla guida del 153 fin dopo la mezzanotte. Il mezzo, intanto, si riempe piano piano di ragazzini. «Se ci sentiamo più sicuri con le telecamere? Ovvio - conferma Alessandro -. Sono davvero convinto che serva, così come è utile avere un vetro che separa noi autisti dai passeggeri. Crea una distanza visibile e ci protegge».

Tra autisti si parla dei nuovi dispositivi di sicurezza. «Siamo quasi tutti d'accordo sul fatto che le telecamere a bordo possono servire per allontanare i malintenzionati - prosegue l'autista bolzanino - Ma quando invece hai a che fare con persone ubriache allora penso che la divisoria in plexiglas sia l'unico metodo efficace contro le aggressioni nei nostri confronti». Gli stessi autisti, infatti, avevano fatto la proposta di alzare la divisoria oltre ad installare le telecamere a bordo degli autobus notturni. E Alessandro Andreolli sa di cosa sta parlando: «Una sera - precisa - mentre salivo sull'autobus davanti alla stazione ferroviaria sono stato aggredito da tre uomini stranieri che erano ubriachi. Non ce l'avevano con me in quanto autista dell'autobus. Ma cercavano rogne. Poteva passare anche un tassista o un ferroviere. Avrebbero reagito allo stesso modo».

Invece per quanto riguarda i giovani l'autista della Sasa ammette che negli ultimi anni è peggiorata la situazione: «Purtroppo c'è sempre meno rispetto per le persone - dice Alessandro - Qualche giorno fa c'era un gruppo di ragazzini davanti alle porte posteriori. In questo modo è impossibile aprirle. Una donna anziana è dovuta entrare davanti perché i ragazzini si rifiutavano di spostarsi dalle porte. Io mi sono girato e ho detto loro gentilmente se possono lasciare libero il passaggio. Sapete quale è stata la risposta? Tu guida e stai zitto. Purtroppo è così. E tu cosa fai quando ti dicono così? Niente. Non puoi fare niente. Sono ragazzini, insolenti. Ti ridono in faccia se cerchi di farli ragionare. Il nostro è un mestiere sempre più difficile».

Lo stesso sistema di videosorveglianza è stato installato sui bus di Merano. A spingere la Sasa a prendere una decisione così drastica è stata l'aggressione di un autista finito in ospedale dopo essere stato aggredito da un gruppetto di minori in piazza Domenicani a Bolzano. I giovani avevano bloccato il mezzo della linea 153 e poi, una volta aperte le porte, picchiato l'autista della Sasa. Dopodiché erano intervenute le forze dell'ordine e i soccorritori della Croce bianca. L'autista era stato ricoverato presso l'ospedale San Maurizio di Bolzano per le ferite riportate. Sono passate le 23. La linea notturna 153 è tornata in piazza Walther. Alessandro Andreolli sorride: «Io finisco il turno dopo mezzanotte. Ma questa mi sembra una serata tranquilla. Un altro giro e poi vado a casa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità