Bonus da 600 euro, nella Svp si prepara il «processo» 

Lo scandalo. Schuler, Lanz e Tauber scrivono ai vertici: «Accetteremo le scelte». I giovani: «Una soluzione credibile» Tra le ipotesi, gli incarichi istituzionali. Imbarazzo nel Team K: Köllensperger non ha commesso solo una sciocchezza



Bolzano. La Svp non può archiviare velocemente il caso del bonus da 600 euro (moltiplicabile per due) chiesto dai tre eletti, il vice presidente vicario della giunta Arnold Schuler, il capogruppo Gert Lanz e il consigliere Helmut Tauber. La situazione è talmente aperta, che potrebbe sfociare in un provvedimento di revoca degli incarichi. Dei tre, solo Tauber ha ricevuto il bonus pensato per titolari di partite Iva in difficoltà nella pandemia. Ma incassati o meno i 600-1200 euro, nella base del partito c’è una tale rabbia, che la vicenda verrà affrontata nella Parteileitung. La seduta verrà convocata domani o in settimana. Un passo successivo potrebbe essere davanti alla «Corte d’onore» della Svp. La proposta è arrivata direttamente dai tre eletti.

Pessimo il clima anche dentro il Team K, con lo stesso fondatore Paul Köllensperger scoperto tra i beneficiari. Il bonus è stato restituito, ha dichiarato Köllensperger, ma l’immagine del partito «anti sistema Svp» è compromessa. Ne discuteranno al suo rientro dalle ferie.

La crisi nella Svp

Il bonus da 600 euro ha dominato il ferragosto della Svp. Sabato pomeriggio si è riunito il direttivo della «Junge Generation», tra i più attivi ufficialmente sul caso. «Questa vicenda a ridosso delle elezioni comunali sta mettendo in difficoltà molti giovani candidati», riferisce il coordinatore Dominik Oberstaller, «Chiediamo che il partito assuma al più presto una soluzione e che sia presentabile verso l’esterno».

Sempre a Ferragosto Schuler, Tauber e Lanz si sono confrontati per decidere una posizione univoca. Si mettono a disposizione del partito, accettandone le decisioni. Va ricordato che Lanz ha comunicato che la richiesta di bonus è stata inviata per errore dal commercialista (è stata diffusa una nota dello stesso professionista): «Non sono nemmeno più titolare di una posizione Inps». Schuler ha riferito di avere presentato la domanda in dissenso da una legge che non ha posto alcun vincolo di reddito: «Avrei devoluto il denaro in beneficenza. È stato il più grave errore della mia vita politica». I tre eletti informano di essersi rivolti alla direzione del partito e alla Corte d’onore (Ehrengericht) della Svp per un chiarimento sull’accaduto. «Né l’assessore Schuler, né i consiglieri provinciali Lanz e Tauber avevano intenzione di causare un danno all’immagine della Südtiroler Volkspartei», scrivono i tre, annunciando «in anticipo di accettare le decisioni del direttivo e della Corte d’onore». Cosa potrebbe accadere? La gamma dei provvedimenti può andare da una censura all’espulsione dal partito. Un provvedimento «intermedio», ma pure severo, potrebbe essere la revoca degli incarichi istituzionali. Ma riaprire una discussione sulla giunta, con annesso clima da regolamento di conti, potrebbe essere estenuante.

Il Team K

Come uscirne in modo decoroso è il rovello anche del Team K. «Paul Köllensperger ha ammesso l’errore. E anche noi consideriamo gravissimo quel passo. Non è stata solo una sciocchezza o una disattenzione. Dobbiamo fare in modo che il partito non perda la propria immagine», riferisce la vicepresidente Francesca Schir, «Ci riuniremo appena Paul tornerà dalle ferie all’estero». FR.G.

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