Boschi: non occupiamoci dei pochi 

Bocca cucita sull’addio della minoranza: «Ascoltiamo, invece, le associazioni»



BOLZANO. "Io vado avanti a testa bassa fino al 4 marzo. Io e il Pd qui. I bizziani? Non fatemi parlare. Cerchiamo di non occuparci dei pochi e pensiamo invece ai molti con cui dobbiamo confrontarci, discutere, stabilire legami e fare proposte...". Maria Elena è tornata. Preceduta di poche ore dallo strappo della minoranza. Ha abbracciato Huber con la voce rotta dalle tante ore passate a discutere di e con la sua opposizione ormai esterna ma ha tenuto per sé, la sottosegretaria, le considerazioni sui transfughi "a causa dei paracadutati".

Perché le decine di presidenti, delegati, rappresentanti di associazioni, coooperative, onlus in veste di portavoce del vasto universo del volontariato erano arrivati ieri sera nella sede Pd per lei,"per la Boschi". Al centro dell’incontro di ieri pomeriggio nella sede del Pd, l’ennesimo nel suo collegio, c’era infatti il "terzo settore" e la riforma che lo ha coinvolto e investito e sulla quale molti hanno chiesto ragione, proposto osservazioni, invitato a insistere su questo o quel punto della legge delega o delle norme in fase di attuazione.

"Forse questa è l’ultima volta che ci vediamo a Bolzano... " ha chiosato lei, sempre diligente nel prendere appunti e nel ricevere documenti,visto che, ha osservato "noi del Pd cerchiamo di fare così, niente chiasso, proclami ma dentro i problemi delle reti sociali". Che erano in folta rappresentanza.

Dalle cinque grandi cooperative, Legacoop, CoopDolomiti, Confcoperative Alto Adige, Raiffeisen, Agci; e poi Italia Nostra, Dante, Unione Italiana Ciechi, Asdi, Eos, Omnia, Xenia, Inside, Etical, Volontarius, Arci, Centro servizi volontariato, Cls e tante altre. Christian Tommasini ha premesso l’importanza di un mondo che garantisce la coesione sociale e la cinghia di trasmissione tra bisogni dal basso e opportunità dall’amministrazione.

Mentre Maria Elena Boschi ha voluto chiarire che la riforma "è un cantiere tutt’ora aperto", che comunque ha aperto la strada per un riordino del settore (avviato con la riforma del governo Renzi nel 2014) e che oggi ha iniziato a mettere ordine tra onlus finte e volontariato vero, a chiarire gli ambiti tra cooperative sociali e imprese sociali, facendo attenzione alle realtà più piccole senza guardare solo a quelle più grandi e strutturate.

"Riforma - ha concluso - per la quale, se torneremo al governo, faremo il tagliando". E poi via, ancora nei quartieri e infine verso un tour serale in Bassa Atesina. (p.c.)

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