Boschi: «Ora opposizione» Huber apre alla sinistra 

La sottosegretaria agli iscritti del Pd: «M5S e Lega bravi a spartirsi le poltrone»  Il segretario: «Provinciali, dobbiamo allargarci». Gnecchi: rischiamo di scomparire



BOLZANO. Maria Elena Boschi torna a Bolzano il giorno dopo le consultazioni del Pd al Quirinale e ribadisce la linea: «Opposizione». Due ore di discussione ieri a porte chiuse con gli iscritti del Pd per la deputata eletta nel collegio. «Verrò a Bolzano una volta al mese», annuncia, «Riparto da qui, da deputata del territorio. Avevo promesso che non sarei sparita dopo le elezioni». È stata una discussione fitta, con Maria Elena Boschi seduta tra il segretario Alessandro Huber e la presidente Nadia Mazzardis. In tanti l’hanno incalzata per sapere «cosa succede a Roma?». E soprattutto, «cosa farà il Pd?». La linea di Boschi è quella renziana: nessun accordo con Movimento 5 Stelle e Lega. Lo ha detto con forza ai militanti che ieri hanno chiesto «e se il presidente Mattarella dovesse chiedere al Pd un atto di responsabilità?». Così Boschi sul tema, prima di entrare nella sede del Pd: «Non ha senso chiedersi cosa farà il Pd. Bisogna chiedersi quanto tempo ci metteranno loro prima di fare un governo visto che sono stati molto rapidi invece nello spartirsi le poltrone istituzionali lasciando fuori gli altri. Il risultato è stato netto, altri partiti hanno vinto le elezioni, il Movimento 5 Stelle e la Lega, quindi tocca a loro governare, spetta a loro formare un governo. Noi lasciamo un paese migliore di quello che abbiamo trovato». E ancora: «Continuiamo a credere che ai giovani senza un lavoro dobbiamo dare l'opportunità di un lavoro, non il reddito di cittadinanza, e lo dico a maggior ragione qui in Alto Adige, dove c'è un modello di alternanza scuola lavoro che funziona, dove c'è un investimento nella battaglia contro la disoccupazione giovanile, nella formazione professionale e i risultati si vedono. Quindi io credo che il modello a cui guardare sia questo, non i sussidi». Luisa Gnecchi, ringraziata per il suo lavoro di deputata, è arrivata all’assemblea con piglio battagliero: «Sono venuta per dire a Bressa che deve smetterla di fare male al Pd dell’Alto Adige». Il senatore era invece assente, ma Gnecchi ha ribadito il contenuto della sua mail polemica dei giorni scorsi: se il Pd non cambia linea, se resta schiacciato sulla Svp, rischia il flop elettorale. Huber replica, disegnando la linea per le provinciali: «Faremo la campagna elettorale chiedendo il voto per il Pd, con i nostri obiettivi, come scuola trilingue e Bolzano capoluogo, che non sempre sono in linea con la Svp». Huber annuncia: «Bisogna parlare con la sinistra. Non possiamo permetterci che sparisca questo patrimonio politico. Lavorerò per un accordo». (fr.g.)

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