Brennercom dal giudice Chiede la revoca dello stop

Dopo la sospensione della delibera che esclude Provincia, Asm e Selfin La società si è costituita in giudizio per ottenere il via libera all’operazione


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Un paio di settimane fa Brennercom annunciò in “pompa magna” di aver registrato senza alcuna difficoltà il nuovo assetto societario al Roc, il Registro degli operatori della comunicazione. Qualchde giorno prima il consiglio di amministrazione aveva deliberato l’esclusione di tre soci di peso strategico non indifferente e cioè la Provincia autonoma di Bolzano, l’Azienda Servizi Municipalizzati di Bressanone e la Selfin, la società di 102 Comuni e 4 Comunità comprensoriali della Provincia di Bolzano. Come noto le estromissioni sono state decise in base alla legge finanziaria del 2007 e alla legge 147 del 2013, secondo cui le pubbliche amministrazioni devono dismettere le partecipazioni non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali. Entro la fine dell’anno il Cda di Brennercom ha l’obbligo di liquidare in denaro il valore delle quote dei soci cessati. La partecipazione della Provincia è stata stimata in 14,890 milioni di euro ma la Provincia considera illegittima la procedura seguita dalla società. Stessa valutazione fatta dagli altri due soggetti pubblici dichiarati decaduti e cioè l’Asm di Bressanone (800 azioni per un valore di 611.416 euro) e la Selfin (1938 azioni per un valore di 1.481.155 euro).

Come detto un paio di settimane fa Brennercom annunciò di aver registrato al Roc il nuovo assetto societario. In realtà tutti e tre gli enti pubblici esclusi hanno deciso di dare battaglia in sede legale ed il contenzioso è destinato a durare ancora a lungo. Ieri davanti al Tribunale delle imprese (in composizione monocratica con la giudice Ulrike Ceresara) Asm e Brennercom hanno illustrato le rispettive posizioni. Venerdì mattina sarà la volta della Provincia autonoma e lunedì della prossima settimana toccherà alla Selfin. Siamo, è bene ricordarlo, ancora nella fase iniziale e cautelare. In sostanza la giudice Ceresara nei giorni scorsi ha concesso a tutti e tre i richiedenti “inaudita altera parte” (cioè senza contraddittorio tra le parti) il congelamento e dunque la sospensione degli effetti della delibera con cui il Cda ha deciso l’estromissione dei soci di natura pubblica. Al momento, dunque, la delibera del Cda (nonostante la registrazione al Roc) è congelata. La normativa in vigore (prevista solo in caso di «eccezionale e motivata urgenza») impone però al giudice, entro due settimane, di riesaminare le istanze di “congelamento “ sentendo le parti in causa. In sostanza i provvedimenti debbono essere confermati. In caso contrario possono essere modificati o revocati. Il braccio di ferro avviato in tribunale è in questa fase e la Brennercom spera di indurre la giudice a fare marcia indietro. Come detto ieri sono state sentite le argomentazioni dell’Asm (oltre a quelle di Brennercom, che ieri si è costituita in giudizio), venerdì sarà la volta della Provincia autonoma, lunedì della Selfin. Contro la decisione potrà essere inoltrato reclamo (che dovrà essere valutato sempre dal Tribunale delle imprese ma in composizione collegiale). Solo successivamente, a partire da novembre, si entrerà nel merito della questione. In questa fase cautelare la giudice Ceresara dovrà comunque fare una prima valutazione giuridica sui ricorsi promossi: dovrà cioè valutare se le istanze abbiano un fondamento giuridico (fumus boni iuris) e se vi sia un reale pericolo di danno grave ed irreparabile in caso di ritardo nella decisione di merito.

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