Bressanone: Acquarena amplia l’area saune e relax

L’Asm pronta ad investire un milione e mezzo per migliorare l’offerta della struttura realizzata una decina di anni fa


di Antonella Mattioli


BRESSANONE. «Nel 2002 anni fa quando abbiamo aperto l’Acquarena ci erano piovute addosso una serie di critiche. Ci avevano dato dei pazzi megalomani che avevano costruito un complesso di piscine, saune, wellness destinato a diventare una cattedrale nel deserto. Si sbagliavano di grosso: è stato un successone tanto che vogliamo migliorare e ampliare la struttura in particolare per quanto riguarda la zona saune». Oggi, a dieci anni di distanza, il sindaco Albert Pürgstaller non ha dubbi: quello fu un investimento quantomai azzeccato anche perché il Comune aveva avuto il coraggio di realizzare una struttura mega quando ancora, eccezion fatta per Merano, in giro non c’era nulla di simile.

L’Asm. Una settimana fa l’Azienda servizi municipalizzati, che tra le altre cose gestisce l’Acquarena, ha presentato il bilancio e i programmi per il 2013. L’Azienda avrà un giro d’affari di 48 milioni e 509 mila euro, di cui 10 e mezzo da destinare agli investimenti. In questo capitolo è previsto appunto un ampliamento del complesso sauna, dell’area relax e della zona piscina .

«L’esigenza di metter mano al complesso che è uno dei fiori all’occhiello di Bressanone - spiega il sindaco - nasce dal fatto che in questi anni abbiamo registrato un costante aumento delle presenze. È una struttura che ormai ha un nome e un richiamo che vanno al di là dei confini provinciali. Nell’ultimo anno siamo arrivati a registrare 380 mila presenze». Una cifra questa destinata ad aumentare ulteriormente, perché c’è una crescente attenzione a tutto ciò che riguarda il benessere. Non solo. In tempi di crisi in cui non tutti possono più permettersi la vacanza, ci si concede almeno qualche ora di relax tra saune, bagno turco, piscina. Il prezzo del biglietto è alla portata un po’ di tutte le tasche.

Aumenta l’interesse dunque per i centri benessere in genere, ma in Alto Adige, dove c’è una lunga tradizione in questo settore, sta aumentando anche la concorrenza: strutture pubbliche d’avanguardia sono state aperte in questi anni a Riscone e Campo Tures e spostandoci in Trentino, un grosso centro è stato recentemente inaugurato a Cavalese. Questi impianti servono innanzitutto alla popolazione locale, ma arricchiscono anche l’offerta turistica.













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