Bressanone, sotto il convento di via Roncato, tesori bavaresi importati nel 1700

Tra i prodotti di ceramica nascosti nelle cantine delle suore Terziarie è spuntata anche la più antica bottiglia per l’acqua d’Europa


di Fabio De Villa


BRESSANONE. Potrebbe trattarsi di uno dei ritrovamenti archeologi tra i più importanti in Europa quello recentemente emerso negli scantinati del convento delle Suore Terziarie di via Roncato a Bressanone. Ammassati in uno scantinato nell'arco di 200 anni infatti, sono stati rinvenuti innumerevoli reperti in ceramica di estrema importanza e mai considerati prima. Si tratta di materiale di scarto che veniva accatastato in diverse cantine in occasione di ampliamenti e ristrutturazioni del convento, tutto questo per evitare ulteriori costi per il loro smaltimento. Un gesto quest'ultimo, che si è rilevato vincente dal punto di vista archeologico perché è riuscito a salvare delle importantissime pagine di storia della città e del convento stesso.

Una volta piene però, queste cantine sono state svuotate ed ecco qui comparire il vero tesoro tra il 2006 e il 2012. La fortuna di questi ritrovamenti consiste nelle timbrature e nelle incisioni impresse su molte di queste ceramiche che hanno così potuto essere datate tra il 1740 e 1830. Il gran numero dei reperti proviene da importazioni della zona della Bavaria dove esisteva una vasta produzione di ceramica.

Tra questo materiale è poi comparsa una vera chicca: una bottiglia di acqua realizzata in ceramica perfettamente integra con una data riportante: il 1746, probabilmente la più antica mai rinvenuta di questo tipo nell'intera area europea. Nel 2006 la cantina è stata svuotata e da li è iniziato il complesso lavoro di catalogazione in un'area archeologica di Frangarto a Bolzano con l'archeologo Umberto Tecchiati e dove la sovraintendenza ai beni archeologi della Provincia ha il suo deposito.

«Noi siamo entrati in azione lo scorso anno – spiega l'archeologo Christian Terzer– e per noi è stata una vera sorpresa. Queste esposte a Bressanone sono i reperti rimasti maggiormente integri ma molto si trova ancora a Bolzano». All'interno del convento è stata realizzata una stanza dove è possibile ammirare tutti i ritrovamenti. Ieri l'inaugurazione alla presenza di sindaco e assessori.

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