Brunico, operazione agli occhi sbagliatasu una bambina: l'Asl risarcisce

Un errore nella comunicazione tra il primario di oculistica dell’ospedale di Brunico e una collega ha provocato un errore in sala operatoria. Vittima: una bambina che soffriva di strabismo divergente. Dopo l’intervento, lo strabismo era diventato convergente



BRUNICO. Un errore nella comunicazione tra il primario di oculistica dell’ospedale di Brunico e una collega ha provocato un errore in sala operatoria.
Vittima: una bambina che soffriva di strabismo divergente. Dopo l’intervento, lo strabismo non era stato eliminato ma era diventato convergente. Il caso, dal punto di vista medico, oggi è chiuso: il difetto è stato definitivamente eliminato. Ma ieri, a distanza di tre anni, nell’aula della Corte dei conti di Bolzano sono stati ricostruiti i fatti sulla base dell’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Robert Schülmers.
I fatti risalgono a fine ottobre 2007 quando presso il reparto di oculistica dell’ospedale di Brunico, il primario Meinhard Kastlunger ha diagnosticato ad una piccola paziente uno strabismo divergente da eliminare con un intervento che oggi è di routine. L’operazione viene eseguita da un’oculista del reparto che però, per una svista del primario nella trascrizione della diagnosi e del tipo di dosaggi da adottare, effettua un intervento non per strabismo divergente, ma convergente.
Per fortuna di tutti, ma in particolare della bimba, l’errore è stato subito individuato e riconosciuto e due giorni dopo, il 2 novembre, la piccola è stata sottoposta ad un nuovo intervento che ha neutralizzato il precedente e rimesso felicemente le cose a posto. La famiglia della bambina però non ha lasciato cadere l’errore di comunicazione, pur ammesso dal primario, ed ha chiesto un risarcimento danni.
Dopo lunghe trattative, alla fine si è raggiunto l’accordo su 16 mila 836 euro che la stessa Asl di Brunico ha versato in quanto l’assicurazione che copre tali rischi prevede una franchigia più alta. Esaminando la documentazione risarcitoria, il sostituto procuratore Schülmers ha individuato però una responsabilità personale del primario Kastlunger che non poteva essere risarcita con denaro pubblico, aprendo contestualmente un procedimento che ieri è giunto in discussione davanti alla Corte dei Conti di Bolzano. Nel frattempo comunque, l’Asl è riuscita a convincere la compagnia assicuratrice ad intervenire risarcendo il danno anche in presenza della franchigia. In questo modo l’Azienda sanitaria di Brunico ha recuperato i soldi versati alla famiglia.
Caso chiuso? Niente affatto.
È vero che dopo l’intervento dell’assicurazione, l’Asl si è vista restituire i soldi versati alla famiglia della piccola, ma c’è ancora una pendenza. In ballo ci sono 600 euro relativi agli interessi che non sono stati coperti dell’assicurazione.
Secondo il sostituto procuratore Schülmers la somma deve essere pagata dal primario che ha ammesso l’errore che ha provocato appunto un errato intervento sulla piccola paziente.
La decisione spetta ora alla Corte dei conti. La sentenza si conoscerà soltanto nelle prossime settimane.

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