Bufera sulla segretaria di Zeller

Le Iene: «Pagata dal Senato, lavora nello studio a Merano». Il senatore: «Solo una collaborazione»



BOLZANO. Lo stipendio della segretaria di Karl Zeller a Merano viene pagato dal Senato: è questa l’accusa lanciata da «Le Iene» in un servizio andato in onda nell’ultima puntata su Italia 1. La replica dell’avvocato-senatore: «No, la segretaria è assunta a tempo indeterminato dal mio studio legale. Con il Senato ha un rapporto di collaborazione a parte, che comporta un pagamento massimo di 500 euro al mese». Intanto l’inviato delle Iene, Filippo Roma, ha consegnato il materiale al presidente del Senato Pietro Grasso, che assicura: «Mi faccia verificare».

Il servizio delle Iene è incalzante: Filippo Roma mostra un documento del Senato, che attesta il lavoro della collaboratrice di Karl Zeller al Senato, con badge per l’ingresso a Palazzo Madama. «La signora risulta collaboratrice del Gruppo per le Autonomie al Senato», spiega l’inviato, che si reca al Senato e telefona, ma della collaboratrice non c’è traccia, «nessuno la conosce». La troupe delle Iene si reca allora a Merano e incontra la signora. Si trova nello studio legale di Karl Zeller e soci e conferma che «sono sempre qui», con orario dalle ore 8 alle ore 19, «è il mio posto di lavoro». Le Iene accusano: «Lavora nello studio legale, ma la pagano i cittadini». Viene intercettato a Merano anche Zeller, che sale in auto, parla di collaborazione nella «mia doppia veste di senatore e avvocato» e se ne va. Le Iene chiedono a Grasso di verificare. Nei giorni successivi Stefan Thurin, titolare dello studio legale, scrive alle Iene per diffidare dalla trasmissione delle immagini riprese nello studio. La signora, aggiunge Thurin, «è una dipendente a tempo pieno e indeterminato del nostro studio dall’aprile 2014» e allega la busta paga. E allora? Zeller spiega che effettivamente c’è un contratto di collaborazione della dipendente di Merano con il Senato: «È una collaboratrice del Gruppo per le autonomie, non una dipendente. La segretaria in questione è da molti anni una dipendente a tempo indeterminato presso il mio studio legale e per l'attività che svolge recepisce, da parte del mio studio, un regolare compenso come lavoratrice dipendente a tempo pieno. Come presidente del Gruppo per le Autonomie del Senato, in particolare per il periodo in cui mi trattengo in Alto Adige (3 giorni alla settimana) ho esigenza di una collaboratrice che si occupi anche della mia corrispondenza in lingua tedesca, degli appuntamenti e di altre incombenze per la gestione del gruppo. Per quest'attività aggiuntiva svolta per il Gruppo per le Autonomie, che nulla ha a che vedere con il lavoro che la persona in questione svolge nell'ufficio legale, la mia segretaria riceve un piccolo compenso. Tale forma di collaborazione non richiede la presenza fisica a Roma, in quanto non si tratta di un rapporto di lavoro subordinato. Ho richiesto, per ulteriore certezza, prima della stipula del contratto, un parere da parte del nostro consulente del lavoro». A quanto ammonta il compenso del Senato per la segretaria? «Al massimo 500 euro», risponde Zeller, «Posso dimostrarlo carte alla mano».

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