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Bullismo al lido di Bolzano, parte la denuncia

Un agente di polizia racconta: mio figlio umiliato e derubato da gruppetti che spadroneggiano



BOLZANO. «Il lido di Bolzano non è in grado di garantire le più elementari regole di correttezza e rispetto degli ospiti. Dopo quanto mi è accaduto domenica scorsa ho deciso di portare la mia famiglia in altri lidi della periferia». La denuncia, pesane e circostanziata, è di un agente della polizia penitenziaria della casa mandamentale di Bolzano che ha deciso di informare personalmente (con una lettera) anche il sindaco Caramaschi e l’assessore Gennaccaro.

Il problema è costituito da episodi di odioso bullismo messi in atto da gruppetti di giovanissimi che nessuno riesce, a quanto pare, a controllare o arginare.

Domenica sera verso le 18 è stato chiesto anche l’intervento di una pattuglia della Polizia dopo che un ragazzino di dieci anni è stato affrontato a sputi, insulti, spintoni da alcuni coetanei che alla fine lo hanno preso a schiaffi (per dimostrare la loro presunta supremazia di “controllo” del lido) e gli hanno anche rubato le ciabatte costringendolo a tornare a casa a piedi nudi.

«Ci sono 5 o 6 gruppetti che si muovono con sfrontatezza all’interno del lido - racconta l’agente - mio figlio è stato offeso, umiliato e derubato. Chi agisce dimostra di non nutrire particolari timori di essere individuato e colpito da provvedimenti o sanzioni».

Insomma chi impone la legge del più forte tra i bagnanti giovanissimi (per lo più ragazzini tra i 10 ed i 13 anni), si muove con la certezza di non restare impunito. Il dito dell’accusa è su alcuni gruppetti di ragazzi stranieri o di origini straniere che dimostrerebbero sensibilità profondamente diverse rispetto ai ragazzi italiani o sudtirolesi ma anche l’incapacità a rispettare chi si trova all’interno della struttura balneare. E tra i ragazzi alla fine tutto si risolve con l’ennesima prova di forza. «A malincuore ho dovuto prendere atto - puntualizza ancora l’agente della polizia penitenziaria - che all’interno del lido non c’è un adeguato controllo. Solo la mattina si nota l’intervento di qualche pattuglia di vigili urbani ma mi permetto di rilevare che i controlli vanno fatti nelle ore calde della giornata, non solo al mattino». Chi ha deciso di scrivere al sindaco e all’assessore Gennaccaro parla apertamente di superficialità nella gestione del lido come se non ci si rendesse conto della necessità di tutelare i bagnanti.

Parole pesanti che forse mirano ad ottenere l’intervento dei responsabili comunali per risolvere una situazione che pesa. «Ma non tutti sono disposti ad esporsi e a denunciare quanto succede all’interno del lido tra i giovanissimi» racconta ancora l’agente che parla apertamente di forme di degrado sul fronte del reciproco rispetto di chi frequenta l’impianto. Di qui la decisione di andare a cercare frescura in altre piscine del circondario non prima, però, di aver denunciato quanto accade nella struttura di viale Trieste. «La speranza - conclude l’agente - è che qualcuno intervenga. Anche per questo ho deciso di scrivere al sindaco. Potrebbero bastare poco per offrire un po’ di sicurezza in più». (ma.be.)













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