C’è chi si rimbocca le maniche e spala le strisce pedonali 

Strade laterali, marciapiedi e parcheggi ancora da sgombrare Talvera «chiuso» ma in centinaia a passeggio tra la neve


di Davide Pasquali


BOLZANO. Pacecca. Questa era la situazione ieri mattina. Ovunque cumuli di neve bagnata, pesantissima, sporca di fango. Pacecca, appunto, con un termine onomatopeico tutto bolzanino che rende perfettamente l’idea: ci metti sopra il piede e ti inzuppi, doposci o meno. Le vie laterali da ripulire, come marciapiedi e ciclabili e parcheggi, rami giù o carichi di neve in procinto di precipitare, parchi e passeggiate chiuse dai nastri biancorossi della municipale. Anche se... a quasi nessuno interessava e in centinaia erano a passeggio sul Talvera, compresi i bimbi con il bob, mamme e papà a fare pupazzi di neve. E poi, in tanti a tirarsi su le maniche, per pulire il proprio e anche l’altrui.

L’immagine più bella, ieri mattina, si è vista in corso Libertà, di fronte al supermercato Despar: signore non proprio giovanissimo, colbacco in testa, munito di pala. Olio di gomito, lavora di fino, sgomberando le strisce pedonali fino a scoprire completamente l’asfalto. Nel bel mezzo dell’isola spartitraffico. Per dire, non è il marciapiedi davanti alla sua proprietà. Non è casa sua. Una vicina attraversa, si ferma e gli chiede cosa diavolo stia facendo. La risposta è meravigliosa: «Qui non ha pulito nessuno, e le vecchiette non riescono ad attraversare, rischiano di farsi del male». Non tutti i privati la pensano così. Per dire, in via Vittorio Veneto i marciapiedi puliti, a metà mattino abbondante, sono forse la metà. C’è chi lavora, chi ha spalato già di notte, chi spala ora, e poi c’è chi si disinteressa. Del tutto. Via Eisenkeller, via rio Molino, via Fucine, le stradine laterali private e l’incrocio del Grieserhof a piedi o in bici sono assolutamente impraticabili. Il parcheggio Seab alla fermata della Sasa è impossibile da attraversare. Alla casa di riposo stanno sgomberando dei rami caduti da un enorme cedro himalayano. In piazza Gries, davanti alla Raiffeisen si è andati giù di motosega. Sotto i portici di corso Libertà si va via che è un piacere, ma il giardino di piazza Mazzini e quello del monumento alla Vittoria sono transennati. Rami caduti o si teme che cadano. Il mercato del sabato? Più che dimezzato. Attiva è soprattutto la zona dedicata agli alimentari. Chi insomma aveva già in magazzino frutta e verdura e rischiava di doverle gettare via. Le altre bancarelle, vestiti eccetera? Quasi niente. Traffico pochetto anzichenò. A ponte Talvera è impossibile girar dentro al parco Petrarca per andare al laghetto delle paperelle. Chiuso col nastro biancorosso anche l’accesso alle passeggiate, ma quasi nessuno ci fa caso. La ciclabile lungo Talvera a salire è sgombra, e a centinaia passeggiano, su e giù. Un po’ più difficoltosa la discesa dalla Wassermauerpromenade verso Theiner. Nastro biancorosso della municipale pure lì, ma vabbè, al massimo si rischia di bagnarsi per via della neve sciolta che cade dai rami. Sul ponte, crocicchio di persone. Ilarità. Si racconta di multe elevate ai ciclisti in giro nella notte su sabato. Verità? Leggenda?

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