C’è il via libera al piano di classificazione acustica

Il territorio è stato suddiviso in base alle necessità di tutela delle aree residenziali In zona Vurza è indicata la creazione di un «cuscinetto» rispetto alle abitazioni


di Bruno Canali


LAIVES. Anche il Comune di Laives, adesso si è dotato del "Piano comunale di classificazione acustica". Il consiglio comunale lo ha approvato a maggioranza l’altra sera, dopo l’illustrazione da parte dei tecnici che lo hanno redatto. "Si tratta di un piano molto importante per la pianificazione territoriale - ha quindi sottolineato il vice sindaco Giovanni Seppi - che accompagnerà d’ora in poi qualunque pianificazione di sviluppo territoriale ed abitativo". L’ingegner Pasquali, che lo ha illustrato in aula - ha precisato che non si tratta di uno strumento repressivo, ma piuttosto di regolamentazione delle attività umane che producono rumore, con il fine principale che rimane quello della tutela delle zone abitate e delle strutture più delicate, come possono essere scuole, case di riposo, ospedali ecc. In base al piano quindi, il territorio è stato suddiviso in varie zone, a seconda della presenza o meno di strutture che producono rumore.

Sulla scorta anche di verifiche sul campo, questa "zonizzazione" è stata sottoposta ad una classificazione che va da 1 a 5, dove 1 sono le aree più sensibili e dunque, bisognose di maggiore tutela anche dal punto di vista dell’inquinamento da rumore, mentre 4 sono ad esempio le zone produttive e 5 eventuali cave, dove la produzione di rumore è effettivamente elevata. Per ogni punto sono anche fissati i limiti dei decibel emessi, sia di notte che di giorno.

«A Laives ad ogni modo non ci sono grandi contrasti fra aree particolarmente rumorose, come quelle industriali e altre da tutelare, come quelle residenziali - ha spiegato l’ingegner Pasquali - e non abbiamo "salti" di rumore fra una tipologia e l’altra. Solo in un caso, alla zona Vurza, è indicata nel piano la necessità di creare una "zona cuscinetto" attorno ai capannoni». «L’obiettivo della classificazione acustica - ha ribadito il tecnico - è prima di tutto la protezione delle zone sensibili, dove la gente vive insomma, però senza per questo andare a creare difficoltà a chi invece deve lavorare. Nel concreto, tanti problemi di questo genere si risolvono applicando semplicemente il buonsenso per riuscire a contenere il rumore prodotto magari da particolari lavorazioni e in determinate ore serali o notturne». Nel piano comunale di classificazione acustica, non rientrano invece strutture come ferrovia e strade perché, ha spiegato l’ingegner Pasquali, si tratta di infrastrutture che già debbono sottostare ad una specifica normativa in materia di tutela del rumore. Diverse le richieste di approfondimenti da parte dei consiglieri comunali ai tecnici e, ad esempio, qualcuno ha chiesto cosa succederebbe nel caso in cui una determinata zona o struttura, dovesse superare il limite dei decibel emessi come media (non il picco che solitamente ha durata breve). «In questo caso - ha aggiunto il tecnico - bisognerebbe prevedere attorno a questa fonte di inquinamento acustico, un’area-cuscinetto che permetta di attutire gli effetti di tali emissioni rumorose sulle zone circostanti da proteggere».

Insomma, un piano che indica quali siano le zone più critiche dal punto di vista delle emissioni acustiche nel territorio comunale di Laives e, come si può immaginare, si tratta di zone dove vengono svolte attività lavorative. Però non un piano che penalizza chi lavora ma piuttosto, tutela chi invece ha diritto di pace, come nelle zone abitative, case di riposo ecc. D'ora in poi, qualunque intervento sul territorio quindi, non potrà prescindere dalla verifica preventiva della situazione acustica prodotta oppure subita e nel caso, studiare interventi per rientrare nei limiti di legge.













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