C’è la legge, addio a 5 parlamentari 

A Roma. La riforma costituzionale prevede la riduzione a 6 senatori e 7 deputati per il Trentino Alto Adige. Il nodo del collegio di Bolzano  La Svp ottiene garanzie per le minoranze e firma il documento di maggioranza: «Ma non entriamo». Fraccaro: stupenda pagina di democrazia



Bolzano. Il Parlamento vota sì quasi all’unanimità alla propria riduzione. La legge costituzionale è stata approvata con voto del tutto trasversale ieri pomeriggio alla Camera in ultima lettura, anche con i voti a favore della Svp, di Filippo Maturi con la Lega e di Michaela Biancofiore (Forza Italia), che esplicita il disagio di molti: «Lo ritengo un errore madornale». I sì sono stati 553, 14 i no e 2 gli astenuti: così il Parlamento scenderà a 40 deputati (oggi 630) e 200 senatori (oggi 315). Grazie all’aggancio internazionale, la regione Trentino Alto Adige salva sei senatori, rispetto agli attuali sette, con tre collegi nella nostra provincia e tre in Trentino. Per la Camera, lo schema prevede il taglio da 11 a 7 deputati in tutta la regione, la perdita è di 5 eletti, ma se ne saprà di più con la nuova legge elettorale e la suddivisione dei collegi. L’ipotesi circolata prevede due collegi per i deputati in Alto Adige, due in trentino e tre eletti con il proporzionale. I due collegi saranno il nodo della trattativa con «duello» tra Svp e gruppo italiano.

La Svp firma il documento

Ieri, prima del voto, la Svp ha firmato «per condivisione» il documento elaborato e firmato lunedì sera dai capigruppo di maggioranza sulle riforme che accompagneranno il taglio dei parlamentari, dai regolamenti di Camera e Senato alla legge elettorale. «La dicitura “per condivisione” significa che non entriamo in maggioranza», sottolinea Renate Gebhard, capogruppo alla Camera. Il giorno precedente al tavolo di maggioranza c’era il senatore Gianclaudio Bressa per il Gruppo per le autonomie, che ha aderito (esclusi i senatori Svp): grazie alle trattative, il documento prevede due clausole a favore delle minoranze linguistiche: sulla legge elettorale e sui gruppi parlamentari, che vengono garantiti. Così Julia Unterberger, capogruppo al Senato: «Sono impegni politici, su cui bisognerà vigilare, ma li considero un buon segnale». Renate Gebhard ha sottolineato, a nome anche di Manfred Schullian e Albrecht Plangger: «Come Svp abbiamo votato a favore perché, a differenza di quanto avvenuto nelle precedenti letture, stavolta tale provvedimento è stato inserito in un contesto riformatore più ampio, che condividiamo. Per questa ragione abbiamo sottoscritto per condivisione il documento sulle future riforme, perché apprezziamo gli impegni assunti a compiere una riforma organica e per le garanzie a tutela dei diritti delle minoranze linguistiche. La democrazia parlamentare è il nostro modello costituzionale. È condivisibile l’obiettivo di rendere i lavori parlamentari più efficienti: ciò dipende però non soltanto dal numero dei parlamentari ma da un diverso e corretto rapporto fra governo e Parlamento».

Il M5S

La legge costituzionale viene comunemente definita «Legge Fraccaro». Ora che è sottosegretario alla Presidenza del consiglio, il trentino Riccardo Fraccaro (M5S) esulta: «Con il sì trasversale alla riduzione dei parlamentari il M5S fa la storia di questo Paese, scrivendo una stupenda pagina di democrazia».

La Lega

Il deputato Leghista filippo maturi fa sapere: «abbiamo votato convintamente il taglio dei parlamentari alla quarta lettura coerentemente con quanto votato in precedenza. bene al taglio dei parlamentari, ma è importante sottolineare che la cattiva politica non si combatte con l’anti politica, ma con la buona politica. occorre tornare a una politica seria, fatta di contenuti concreti».

Forza Italia

Michaela Biancofiore informa di avere votato per spirito di gruppo: «avremo una élite oligarchica. ritengo che il centrodestra stia sbagliando completamente strategia, l’opposizione se è opposizione deve fare opposizione soprattutto nei confronti di un governo abusivo e contrario alla volontà degli italiani». FR.G.

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