Caldo da bollino rosso, in 4 mila al Lido

Città deserta, piscine prese d’assalto come i laghi nei dintorni. Proteste per la mancanza di rastrelliere per le bici



BOLZANO. L’unico posto dove ieri c’era gente, ma soltanto prima di mezzogiorno, era sotto i Portici, all’ombra e dove tirava un filetto d’aria. Per il resto, una giornata terrificante, con una temperatura che ha sfiorato i 37 gradi. Chi ha potuto, è fuggito in montagna, più in alto possibile, per stare più al fresco possibile. C’è chi, per stare sul sicuro, ha scelto addirittura la Marmolada. I più fortunati, invece, erano i bolzanini in ferie. Gli altri, o hanno trascorso la giornata fermi immobili per evitare epiche sudate, oppure hanno deciso, pur sapendo a cosa andavano incontro, di assaltare il Lido. Che ieri ha totalizzato quattromila bagnanti, dopo i tremila e ottocento e rotti di sabato. E gli effetti si sono visti: una tragedia trovar posto per parcheggiare la bici.

Ore 11. Fa troppo caldo pure all’ombra del caffè principe della domenica bolzanina, il Theiner al Talvera. Sui prati, quasi nessuno. In centro, due o tre gruppi organizzati di turisti germanofoni, allibiti perché mai avrebbero immaginato qualcosa di simile in una città del nord Italia. Qualcuno si è rifugiato sotto i Portici, l’unica per stare un po’ all’ombra. Santi gli unici due negozi - Mandarina Duck e Zara Home - aperti con tanto di aria condizionata, ghiacciatissima. Pure troppo, perché all’uscita si rischiava il coccolone per l’escursione termica. Nessuno o quasi in piazza Walther, dove gli ombrelloni e i tendoni, contro il caldo africano dell’anticiclone Caronte, servono a poco o nulla.

A pranzo un’insalatina, perché il solo pensiero di accendere un fornello a gas per cucinare, ti generava dei capogiri. Chi invece sabato aveva dilazionato a domenica le pulizie casalinghe settimanali, tranne pochi coraggiosi, ha ri-dilazionato.

Gli altri, hanno tentato la lotteria. Qualcuno Caldaro, Monticolo, Nalles, San Genesio. Ma ieri, anche in moto, pure a velocità sostenute, anche eccedendo i limiti, era impossibile rinfrescarsi. Lungo l’Arginale pareva di entrare in un asciugacapelli acceso alla temperatura massima.

A migliaia, hanno tentato il Lido. «Quattromila», chiarisce il responsabile comunale Gianni Felicetti. «Potevano starcene altri 500, ma sugli alberi...»

La dimostrazione dell’assalto la forniva la piazzetta antistante. Una distesa di bici spaventosa, racconta una signora della Bolzano-bene, assidua frequentatrice della piscina Isarco. Quest’estate pare sia anche peggio del solito: mancano rastrelliere. «O la parcheggi sempre nello stesso posto, o rischi di perdere un’ora per ritrovarla». Per riconoscere la sua, la signora ha dotato di vistoso fiore patchwork il suo cestino. «Altrimenti, chi la riconosce?».©RIPRODUZIONE RISERVATA













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