Caramaschi boccia Tait e Magnago

L’ex city manager: «Bolzano non ha bisogno di dirigenti provinciali che vengano a fare il sindaco. Io sono pronto»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Caramaschi sta scrivendo dalle otto di mattina. Scrive, scrive... «Sono alle prese col mio settimo romanzo», spiega quando alza la testa dalle carte. Libro storico. Che parla anche di debiti. Non debiti del Comune ma quelli accumulati dal conte del Tirolo nella prima metà del '500: per muovere guerra ai veneziani ne aveva messi insieme per sei milioni di Gulden. «In moneta di oggi sono circa 360 milioni di euro», dice il possibile candidato sindaco del centrosinistra. L'unico, finora, uscito allo scoperto. L'ex city manager, al convegno di sabato sulla riforma dello Statuto organizzato da Bizzo, era in vista vision in platea, tra gli altri possibili ma ben nascosti candidati sindaci. E ha incassato il "non male" di ecosociali e bizziani.

Insiste, Caramaschi?

Sono pronto. Non vedo l'ora.

Ma sembra che pensino a lei soprattutto la sinistra e i Pd vicini a Roberto Bizzo...

Sono loro grato. Troppa grazia.

Ma poi c'è anche da convincere la maggioranza dei democratici.

Se la mettiamo sul faceto dico che spero di essere simpatico anche all'altra componente del partito. Se invece parliamo sul serio spero che il Pd tutto insieme decida il suo candidato.

Vorrebbe essere lei?

Ripeto: sono pronto.

E che condizioni ci dovrebbero essere?

Fare le primarie, ma questo lo decide il Pd. E allora mi metterei in fila. Fare una coalizione che parta dal centro e vada agli ecosociali. Ma questo lo decidono anche gli altri. E infine fare un programma. Perché senza programma chiaro e definito è inutile mettersi a costruire coalizioni.

Lei ce l'ha il programma?

Beh, sì.

E sarebbe?

Detto in sintesi: far ripartire Bolzano. Trento ha accelerato soprattutto negli ultimi anni, Bolzano invece ha rallentato. Farla finalmente ripartire questa città, dando slancio all'economia, allo sviluppo del pil e del reddito. Crescere, insomma.

Ma gli ecosociali, suoi alleati in pectore, sono accusati di essere il partito del no a proposito di economia e infrastrutture...

Non fermiamoci ai dettagli...

Ma aeroporto, sinergie pubblico-privati non sono dettagli. E sono cose che dividono il Pd dalla sinistra.

Io vengo dalla Dc, da quella di Berloffa, per intenderci. E penso che bisogna mirare al bersaglio grosso, non al minimo. Vedremo di trovare convergenze sui metodi ma il fine deve essere quello di creare ricchezza, collegamenti, economia in movimento per rilanciare la città.

Ma se non ci stessero?

Per questo dico: prima il programma. Chi non ci sta non può essere chiamato per forza.

La Svp sembra non ci stia da subito.

Ho sentito. Ed è un peccato. Non voglio entrare nei suoi problemi interni ma dico che l'esperienza di un'alleanza tra Svp e democratici è stata una buona esperienza. Che non serve solo a Bolzano ma all'intera autonomia.

Nel Pd ci sono voci di candidature per Tait, Magnago, Zeppa. Tutti funzionari provinciali.

Tutte brave persone.

Quando si dice "brave persone" c'è da preoccuparsi...

Se proprio insiste, dico che il Comune è un'altra cosa. Lavorare in Provincia fa perdere il senso delle proporzioni. La Provincia lavora con l'artiglieria pesante, il Comune invece è in prima linea. Ha problemi quotidiani, non ci sono orari... Lo lasci dire a me che conosco la macchina.

Dicono che lei non è quello che si dice un giovane.

E certo. Dicono che sono vecchio.

Dunque?

Invito quelli che lo dicono a venire in montagna con me domani mattina.

Dicono che lei farebbe come l'ex sindaco: per mantenere l'alleanza rinvierebbe l'analisi degli argomenti divisivi...

Dicono male. Io le cose le dico in faccia.

Anche agli amici?

Soprattutto a loro.













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