Casa a misura di anziani tra sensori e orologi hi-tech 

In centro storico Giovanna Letterese, 88 anni, partecipa al progetto dell’Ue Sono coinvolte un centinaio di persone tra Alto Adige, Tirolo e Belgio


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Al polso ha un grosso orologio, per chiedere aiuto basta premere un pulsante; nell’appartamento ci sono una serie di sensori che le garantiscono di poter vivere in casa propria autonomamente e in sicurezza, nonostante gli acciacchi dell’età che la costringono a muoversi con le stampelle.

Giovanna Letterese, 88 anni a luglio, napoletana d’origine e bolzanina d’adozione, che ha gestito fino al 2001 assieme al figlio Sergio Triunfo, il ristorante-pizzeria Marechiaro di via Vicenza e una pizzeria in via San Quirino, fa parte del gruppo di anziani - in tutto una ventina, la maggior parte di Bolzano - che in Alto Adige partecipa alla sperimentazione del progetto “gAALaxy”, finanziato dall’Unione europea e messo a punto dall’Università di Innsbruck, da quella di Anversa e dall’Eurac. Il progetto è seguito con grande interesse dal Comune che di fronte alla crescita esponenziale degli anziani - a Bolzano il 23,6% della popolazione ha dai 65 anni in su - sta cercando il modo di far sì che i cittadini stiano il più a lungo possibile a casa propria, contenendo in questo modo anche i costi sempre più elevati dell’assistenza in casa di riposo.

Il progetto “gAALaxy”, al quale partecipano oltre al gruppo altoatesino anche 45 anziani in Tirolo e 70 in Belgio, punta tutto sulla tecnologia.

Giovanna Letterese abita da una decina d’anni in via Vintler, in uno degli alloggi protetti del Comune, dove c’è un servizio di assistenza diurna che, dal lunedì al venerdì, garantisce una serie di servizi; inoltre il figlio passa tutti i giorni a trovare la madre e, quando non è impegnato con le lezioni all’Università di Innsbruck, arriva anche Alessandro, il nipote.

Ci sono però diverse ore del giorno e soprattutto della notte in cui la signora Giovanna è sola, ma da novembre a “vigilare” in maniera discreta su di lei, ci sono una serie di sensori.

«Vede questo che sembra un grosso orologio? - dice con orgoglio - In caso di emergenza premo il quadrante e l’allarme arriva direttamente alla centrale della Croce Bianca. Posso comunicare con gli addetti e chiedere aiuto; nel caso in cui non fossi in grado di parlare, verrebbero immediatamente a vedere se mi è successo qualcosa e avvertirebbero mio figlio». L’apparecchiatura è dotata di Gps e, nel caso in cui ci sia un’emergenza quando è fuori casa, il personale della Croce Bianca può individuare la posizione in cui si trova e inviare i soccorsi.

Assieme a Ines Simbrig e Sonja Vigl che per l’Eurac curano la sperimentazione, la signora Giovanna e il figlio Sergio hanno concordato dove mettere i sensori.

Uno è stato posizionato su una mensola del locale soggiorno-angolo cottura e rileva eventuali cadute, inviando un segnale alla centrale della Croce bianca. Un altro rileva invece movimenti anomali all’interno dell’appartamento, quando l’anziana è fuori e invia in tempo reale un sms sul cellulare del figlio. Un terzo sensore è posizionato sulla porta del frigorifero: se entro le 10 del mattino la signora non la apre, arriva anche in questo caso un sms al figlio, perché la madre potrebbe avere dei problemi. Nella stanza da letto, vicino al comodino, è stato installato un pulsante che le consente di accendere tutte le luci dell’alloggio. «La sperimentazione - spiega Ines Simbrig - durerà fino alla fine dell’anno. Quindi verranno messe a confronto le esperienze fatte in Alto Adige, Tirolo, Belgio e si deciderà come procedere».

«Io - dice la signora Giovanna - sono contentissima: adesso mi sento più sicura e anche mio figlio è più tranquillo».

Chi guarda con interesse al progetto, che sta seguendo direttamente mettendo a disposizione la propria centrale attiva 365 giorni all’anno, è la Croce Bianca che per prima negli anni Novanta si è dotata del sistema di Telesoccorso. «Sono 1636 - spiega il direttore Ivo Bonamico - le persone, soprattutto anziani, che sono dotati dell’apparecchio con cui - attraverso un pulsante - si può allertare la nostra centrale. L’installazione per chi non è socio è di 25 euro; per il servizio si pagano invece dai 30 ai 34 euro al mese».













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