Casanova, finito l’incubo per 82 famiglie

Dopo il «crac» Cle i lavori stanno per essere ultimati con un anno di ritardo. In autunno pronti supermercato e sede dell’Assb


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Finirà tra luglio e agosto l’incubo di 82 famiglie (oltre 250 persone) che attendono i rispettivi appartamenti a Casanova, nel famoso lotto C, da oltre un anno, complice il crac della «Cle», in liquidazione coatta amministrativa con un «buco» stimato attorno ai 30 milioni. La piazza sarà pronta a settembre e a seguire (entro l’autunno) saranno aperti anche il supermercato della catena austriaca M-Preis e la nuova sede dell’Assb. Un progetto, dunque, che sta arrivando lentamente in dirittura d’arrivo, anche se sono ancora disponibili diversi spazi commerciali - tanto per negozi quanto per uffici - sia al piano terra che al primo piano. Le cooperative coinvolte sono sei: Cordis, Adige, Tessa, Guncina, Azzurro e Alpha e fanno capo sia a Confcooperative (quattro) che alla Legacoop (due).

«La consegna - spiega Alberto Bocchio, presidente del Consorzio Lotto C - era stata preventivata per settembre 2016 e ora, se tutto filerà liscio, le famiglie entreranno tra la fine di luglio e l’inizio di agosto. Stiamo parlando di parecchie scale, visto che andremo dalla lettera A alla lettera I, ma ci stiamo organizzando. Su quest’anno di ritardo hanno inciso il fallimento della Cle ma anche la lenta ripresa del cantiere, che non è mai facile quando c’è un passaggio di consegne. Il Cle Group, poi, si è dato da fare e le cose andate per il meglio. Se oggi guardiamo il lotto C possiamo dire che, in larga misura, è ultimato. In alcuni appartamenti stanno posando i pavimenti e mettendo le porte, in altri edifici è ultimato anche il giroscala». Il supermercato M-Preis ha deciso che inizierà la sua attività non appena sarà ultimata la piazza del quartiere, alla quale sta lavorando l’ingegner Mario Begher del Comune. Poi toccherà anche all’Azienda servizi sociali, ma il tutto dovrebbe concludersi entro l’autunno. Naturalmente per chiudere il cerchio al meglio sarà necessario vendere in tempi ragionevolmente brevi gli spazi commerciali rimasti. Ci sono locali sia per uffici che per negozi a prezzi sicuramente interessanti. E non appena anche queste ultime aree saranno finite il quartiere potrà iniziare a vivere al meglio e ad essere in tutto e per tutto autosufficiente, senza gravare - come è avvenuto fino ad oggi - su via Resia e dintorni.

Se non altro oggi possiamo affermare che chi aspettava la prima casa - dopo aver investito i risparmi di una vita - inizia ad intravedere la luce in fondo al tunnel.

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Davide Pasquali

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