Case di riposo, mancano 300 posti letto

Un centinaio le persone in lista d’attesa. Preoccupa la crescita degli anziani: un bolzanino su 4 ha più di 65 anni


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Crescono gli utenti - in particolare per quanto riguarda la popolazione anziana - e le richieste di assistenza economica anche da parte di famiglie che, pur avendo un lavoro, non ce la fanno a pagare l’affitto; contemporaneamente diminuiscono le risorse finanziarie. Questo in sintesi il quadro che emerge dalla relazione sociale del 2015 dell’Azienda servizi sociali di Bolzano, presentata ieri in occasione di una conferenza stampa dai vertici di Assb - Michela Trentini, direttore generale, Carlo Alberto Librera, direttore della ripartizione case di riposo, Alexej Paoli, direttore della ripartizione servizi territoriali - assieme all’assessore Sandro Repetto.

Nel 2015 l’Azienda che per conto del Comune gestisce tutti i servizi sociali della città - dalla prima infanzia alle famiglia, dai minori con problemi agli anziani, alle persone con disabilità, a chi è a rischio povertà - ha seguito attraverso i servizi sociali 28.507 persone, per una spesa complessiva pari a 91 milioni e 639 mila euro.

Il settore anziani, anche nel 2015, è quello nel quale si sono investite le maggiori risorse (32.639.153 euro pari al 35,6%), seguito dall'assistenza economico sociale (23.535.068 euro, pari al 25,7%), quindi il settore dedicato alle persone con disabilità (13.514.283), la prima infanzia e la famiglia (9.480.409), i minori (6.101.350, l'inclusione sociale (3.232.095) e gli interventi a favore degli adulti (3.137.414).

A preoccupare maggiormente è la crescita esponenziale del numero degli anziani: già oggi un bolzanino su quattro ha più di 65 anni. E dopo che dal 2009 - anno in cui è stato introdotto dalla Provincia l’assegno di cura - si era assistito per qualche anno ad una drastica riduzione della lista d’attesa per entrare in casa di riposo, dal 2014 è iniziata la “risalita” e attualmente sono 99 le persone in attesa di un posto in una delle cinque strutture del Comune, che attualmente ospitano 800 persone.

«Siccome il criterio di accesso è quello del bisogno - ha spiegato Librera - è anche difficile quantificare i tempi d’attesa. Certo è che in base ai criteri fissati dalla Provincia dovremmo avere 300 posti in più».

Mentre negli altri centri dell’Alto Adige il numero dei posti letto rispetta in pieno i criteri provinciali, a Bolzano non è così, ma la situazione è destinata a migliorare leggermente con l’apertura nell’autunno del 2017 della casa di riposo Grieserhof, dove si stanno realizzando una sessantina di posti letto.

L’altro grosso problema è rappresentato dal taglio dei finanziamenti da parte della Provincia per i servizi sociali delegati (distretti, handicap, assistenza domiciliare): «Se nel 2014 - ha spiegato Trentini - la Provincia versava 214 euro pro capite, nel 2015 siamo scesi a 193 e quest’anno ancora meno». Il risultato è che tocca al Comune coprire il disavanzo: nel 2015 è stato di un milione e mezzo; cifra destinata a salire a due già quest’anno. «Sono gli effetti dell’accordo siglato nel 2012 - ha detto l’assessore Repetto - sul quale stiamo discutendo. Vogliamo che la Provincia riveda i criteri, perché o ci danno i fondi per coprire i costi dei servizi o saremmo costretti a ridarli alla Provincia, perché provveda a gestirli in proprio».













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