Case Ipes a pezzi Inquilini stufi: «Risanatele» 

La protesta. «Infiltrazioni nei garage, nei balconi e negli alloggi» Il problema delle bombe d’acqua: «Grondaie e pozzetti invasi da piante» L’istituto aveva annunciato i lavori quattro anni fa, ma non sono partiti «In condizioni precarie anche i cortili. E nessuno ci ha spalato la neve»



Bolzano. «Quando sono venuta a vivere qui, 39 anni fa, nel 1982, questi edifici erano nuovi, appena stati costruiti, ma già si notavano i primi acciacchi. Io, per dire, avevo da subito la muffa in casa. Sono decenni che scriviamo, telefoniamo, andiamo di persona, ma non mi pare che ci diano poi tanto retta. Adesso la situazione è giunta al limite della sopportazione, anche perché da quattro anni ci promettono i lavori di risanamento e non si muove assolutamente nulla. Siamo stufi». A parlare è Maria Tadè. Lo fa in una corte interna delle case Ipes di via Resia 28-30-32-34 che è completamente invasa dal ghiaccio. «Nessuno ha sgomberato la neve, nonostante dentro al cortile ci sia pure un asilo comunale». A camminare o passare in bici si rischia l’osso del collo. Assieme ad altri due condomini, Roberta Chinchio e Lucio Morello, quando è arrivato il conguaglio delle spese 2020 la signora Maria non ci ha più visto e ha chiesto aiuto al nostro giornale.

Lamentano di dover pagare affitti sempre più cari a parità di reddito e spese elevate per servizi a loro detta non all’altezza, dal mancato sgombero della neve, a non meglio precisate spese varie che pare nessuno sappia spiegare loro in cosa consistano, alla mancata potatura e/o abbattimento di piante vecchie e pericolose. La preoccupazione maggiore, però, riguarda la vetustà dell’edificio.

I tre raccontano: «Quattro anni fa tutti i condomini, qui siamo 150 famiglie, hanno ricevuto una lettera nella quale ci venivano annunciati i lavori di risanamento delle facciate, di messa in sicurezza dei balconi, di rifacimento dei giardini. Questi lavori non sono mai stati avviati». I condomini, visto che nulla si muoveva, hanno sollecitato, chiesto, bussato, telefonato. «Niente, le date di avvio del cantiere slittavano, non erano sicuri di quando si sarebbe partiti, ci dicevano che i progetti erano pronti, poi venivano a prendere altre misure tipo per fare il cappotto esterno». Con il Covid le cose sono ulteriormente peggiorate, «tutto si è fermato, non si poteva più operare». In seguito la situazione della pandemia è abbastanza rientrata nella normalità, «ma non si è mai fatto nulla».

Intanto, «ora ci siamo dovuti spalare noi il cortile e i vialetti, almeno il minimo indispensabile». Lo stesso cortile pare non sia messo bene. «E in tutto ci sono solo due altalene e due giochi, ma qui i bambini sono moltissimi. L’unica cosa che hanno fatto è stato sostituire la pavimentazione sotto ai giochi». Non si son aggiunte altre attrezzature e non si è acconsentito a sostituire le panchine, ritenute dagli inquilini inadatte, vecchie, pericolose per i bambini, come alcune paratie in cortile, dove ci sono chiodi arrugginiti a vista.

«Il problema maggiore comunque - proseguono gli inquilini Ipes - sono le bombe d’acqua estive. Si allaga tutto, perché qui grondaie tombini e pozzetti sono intasati, pieni di erba, di piante. Quest’estate si sono allagati i garage, dove comunque da sempre ci sono infiltrazioni». In garage, raccontano, «è stato messo a norma l’impianto antincendio, ma non si è fatto null’altro per migliorare la situazione». In casa, sui balconi e nei giroscale, «crepe nei muri, gli intonaci cadono, si vedono i ferri delle armature. Abbiamo segnalato anche al nuovo fiduciario, ma non è servito a niente. Ci fanno difficoltà anche solo per cambiare una lampadina: ci hanno detto di arrangiarci, eppure poi nel conto delle spese la manutenzione c’è. Abbiamo chiesto la bonifica degli alberi: sono secchi, abbiamo paura che dei grossi rami ci cadano in testa. Hanno detto che si attende il via libera della Forestale. E infine mancano le condizioni igienico-sanitarie. Nonostante ci sia un’area dedicata lungo la ciclabile, c’è un inquilino che dà da mangiare a moltissimi gatti in cortile, carne cruda e altro lanciati dal balcone. Sono tantissimi e lordano il porticato, dove non si può più camminare. Lo abbiamo segnalato, niente». DA.PA













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