Intesa raggiunta

Case per lavoratori a Bolzano: da 32 a 70 posti

Caramaschi: «Pamer ha capito le esigenze della nostra città». La struttura di via Pacinotti per 3 anni al Comune. Andriollo: «Vi trasferiremo i lavoratori dell’ex Sad di via Roma che sarà demolita». I posti non sono gratis ma a disposizione a un prezzo calmierato. (In foto Caramaschi e Pamer)


Valeria Frangipane


BOLZANO. Le strutture di accoglienza per i senza fissa dimora particolarmente vulnerabili ed i lavoratori rimarranno aperte a Bolzano anche dopo la fine di aprile, ma la novità più importante è che il capoluogo non si farà più carico di tutti i problemi legati all'accoglienza. È stata raggiunta un'intesa tra l'assessora provinciale al sociale Rosmarie Pamer e il sindaco Renzo Caramaschi, che parla di importante cambio di passo.

«Finalmente ci siamo. Pamer da ex sindaca di San Martino in Passiria», dice Caramaschi, «mi ha sentito protestare più volte al Consorzio dei Comuni, perché la gestione dei migranti ha sempre pesato solo su Bolzano, con Merano, Bressanone e Sarentino a fare qualcosa ma poco. E mi è venuta incontro. Donna sensibile e intelligente, ha capito le difficoltà del capoluogo, non come l'ex assessora Waltraud Deeg, che è sempre andata avanti per la sua strada, insensibile alle mie richieste di aiuto».

Da capire in cosa si concretizzi l'accordo con la Provincia, che lo scorso inverno ha messo a disposizione 415 posti letto, quasi tutti in città. «Ho chiesto che Palazzo Widmann non acquisti più strutture per migranti a Bolzano e mi è stato promesso che sarà così. Ho chiesto che la Provincia si muova con le Comunità comprensoriali per avviare programmi per l'emergenza freddo e l'accoglienza e mi è stato detto ancora sì».

Da capire se le promesse poi si concretizzeranno. «Non ho dubbi», dice. Come prima azione concreta, l'amministrazione ha deciso di dare in gestione al Comune, per tre anni, la struttura ex Inpdap di via Pacinotti, in grado di ospitare 200 persone.

«Per noi si tratta di una decisione importante», dice l'assessore comunale al Sociale Juri Andriollo, «e i costi sono a carico della Provincia. In via Pacinotti riusciamo a trasferire i 32 lavoratori che al momento trovano alloggio all'ex Sad di via Roma, struttura che nei prossimi mesi sarà abbattuta. E riusciamo ad ospitarne una quarantina in più. Si tratta di persone che pagano una quota per l'affitto del posto letto o della stanza e così facendo riusciamo in parte a venire incontro al mondo del lavoro che ha fame di personale».

Certo una goccia nel mare, ma la strada è tracciata. «Vogliamo offrire sostegno alle persone che hanno un impiego regolare ma non riescono a trovare un alloggio a prezzi accessibili - dice Pamer. I posti infatti non vengono offerti gratuitamente ma ad un prezzo calmierato».

«Sempre in via Pacinotti ospiteremo 30 persone fragili - riprende Andriollo - si tratta di trasferire - in parte - chi oggi trova rifugio al von Comini di Bolzano sud, che nei mesi prossimi verrà ristrutturato e ampliato. Oltre a questo durate l'emergenza freddo ancora in via Pacinotti riusciremo a dare un posto letto a ulteriori 100 persone».

L'ex Alimarket, che a inizio maggio non ospiterà più nessuno, resta centro diurno per un centinaio di persone e mensa per circa 200. L'assessore ricorda che Bolzano accoglie circa un centinaio tra donne e bambini. «Tutto l'Alto Adige deve fare la propria parte». La Provincia al momento ha previsto ulteriori 25 posti letto nei pressi della stazione di Merano, ricovero notturno per donne.













Altre notizie

Verso le europee

Europee, ecco i nomi in campo del Trentino Alto Adige

Ufficializzate le proposte di Alessia Ambrosi (FdI), Sara Ferrari (Pd) e Roberto Paccher (Lega).  Avs punta sul Trentino Alto Adige con tre nomi del territorio. Gazzini (Fl) dà il via alla campagna. Azione punta su Raffaelli e Köllensperger


Sara Martinello

Attualità