Caso Kostner e Karbon, a Verona sfilata di testi

Dinanzi al Gup militare sentiti i clienti di Costa. La Procura produce nuove prove. Rogatoria internazionale per ottenere contratti e bonifici degli sponsor esteri



BOLZANO. Prima udienza, ieri, dinanzi al giudice delle udienze preliminari della Procura militare di Verona per le sciatrici Denise Karbon e Isolde Kostner, ex atlete delle Fiamme gialle accusate di evasione e frode al fisco (per la precisione, trattandosi di finanzieri, si tratta di un reato speciale detto collusione con terzo per frode all’erario). Le due altoatesine non si sono presentate. Ieri si sono depositati i resoconti delle audizioni di sei altri clienti, altoatesini, del consulente finanziario Roland Costa, nonché le relazioni sulle rogatorie internazionali eseguite dagli inquirenti.

Dinanzi al gup militare di Verona, i due procuratori militari nella mattinana di ieri hanno prodotto ulteriore documentazione raccolta dalla guardia di finanza in fase di indagine, sia attraverso rogatorie internazionali sia attraverso l’assunzione di informazioni da altri clienti del commercialista altoatesino coinvolto nella vicenda. Le informazioni sono state acquisite dalle testimonianze di sei clienti, che secondo i procuratori confermerebbero le responsabilità del consulente nell’aver portato soldi all’estero anche nei loro casi. Le rogatorie estere sono invece servite a raccogliere copia dei contratti e dei bonifici di pagamento delle sponsorizzazioni alle due atlete. Le rogatorie sono state portate a termine nei paesi in cui si trovano le sedi legali degli sponsor tecnici delle due sciatrici.

Come precisa il legale delle atlete, l’avvocato Carlo Bertacchi, le dichiarazioni dei redditi ritenute non veritiere sono quelle relative agli anni 2002-2003 (inizialmente fino al 2007) per quanto riguarda Isolde Kostner e agli anni 2007-2009 per quanto riguarda Denise Karbon.

Passando a considerare gli importi evasi, come riferisce sempre l’avvocato difensore delle atlete, la guardia di finanza ha prodotto un nuovo specchietto che ha rettificato tutti gli importi al ribasso, rispetto alle cifre considerate inizialmente. Questo, sulla base dei contratti e dei bonifici di sponsorizzazione di cui si è entrati in possesso. In sostanza, questa almeno la tesi dei procuratori militari, le due avrebbero evaso un po’ meno di quanto si supponesse inizialmente. Però anche questo aspetto, spiega l’avvocato, è tutto da verificare. Del tutto comprensibilmente, il legale preferisce non esplicitare le cifre in gioco.

Il giudice ieri ha fissato un nuovo termine per la difesa, per poter studiare tutte le carte, ossia il 22 di ottobre, sempre a Verona. In quella sede, l’avvocato Bertacchi avrà possibilità di produrre ulteriore documentazione, presentando un’altra memoria. In caso di rinvio a giudizio, si tratterà di un processo dinanzi al tribunale collegiale. (da.pa)

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